Anche dietro a un «semplice» fumetto c’è una storia. Una storia di millenni, una storia di decenni, un lavoro certosino che coinvolge molte persone, soprattutto gli artisti che si confrontano con una trama e dei personaggi per trarne qualcosa di nuovo. È capitato una volta di più nel caso di Beowulf, poema epico anglosassone narrato oltre un millennio fa e riadattato innumerevoli volte da cinema, letteratura, teatro, musica, videogiochi e fumetti (per una lista esaustiva si può leggere qui). E proprio della graphic novel appena pubblicata in Italia dalla casa editrice Tunué e della sua lunga e travagliata storia che vogliamo occuparci.
I testi curati da Santiago García, vividi e d’effetto, risultano piuttosto fedeli all’opera originale, mentre le tavole di David Rubín spiccano per un ampio uso del rosso, vero e proprio filo conduttore della storia. Restando coerenti allo spirito del racconto, gli autori rappresentano scontri e massacri in tutta la loro violenza più cruda e feroce, arricchendo le tavole con dettagli macabri e spesso impressionanti. Ma prima di analizzare il volume, è meglio raccontare la storia che c’è dietro.
Un progetto fallito
«Dei Danesi delle Lance in giorni lontani, dei re delle nazioni ci è nota la rinomanza che imprese di coraggio compirono quei Principi». Inizia così il più lungo poema epico anglosassone, Beowulf, la cui origine viene solitamente fatta risalire all’VIII secolo. Con i suoi 3182 versi, tratta i temi tipici dell’epica alto-medievale: il cammino solitario dell’eroe, la lotta contro le forze del male nelle sue più diverse forme, l’incessante ricerca della gloria eterna e i sacrifici enormi fatti per raggiungerla. Un temibile mostro funesta il regno di Hrothgar, re dei danesi («ha ucciso e divorato trenta dei nostri fratelli e compagni. Procedete figli miei. Che la collera dei danesi inondi i campi di sangue. Uccidete il mostro»). Un uomo valoroso, Beowulf – «con le mie nude mani e la mia spada uccisi nove balene. La mia carne non è un banchetto per i mostri» – grande guerriero dei Geati (stirpe che abitava una regione della Svezia), corre in aiuto al re. La crudele bestia, Grendel, non solo divora ferocemente gli uomini, ma è immune a qualunque arma. Beowulf perciò decide di combattere alla pari, lanciandosi in una violenta lotta a mani nude e alla fine lo sconfigge. La vita dell’eroe è quindi avvincente e questo è solo l’inizio delle sue imprese.
L’adattamento di questa storia è un progetto cullato per anni dallo scrittore Santiago García. Nella postfazione del volume, Javier Olivares rivela come lui e García lavorassero alla trasposizione a fumetti per ben 10 anni. «Il progetto di Beowulf era era uno di quelli che avevo fin dall’inizio della mia carriera di fumettista», scriveva García il 31 gennaio 2012 sul suo blog, «Beowulf doveva essere un album di 72 pagine con disegni di Javier Olivares. Beowulf è uno dei miei progetti più cari e più importanti». «Era un progetto molto semplice e molto ambizioso. Molto semplice perché era un mero adattamento del celebre poema epico anglosassone, una storia che mi aveva ossessionato fin dall’infanzia e per me, allevato in un mondo pieno di sollecitazioni dirette e visive, senza cercare di arricchirla con ornamenti superflui e senza guardare agli adattamenti postmoderni perlopiù inventati, come quello cinematografico di Robert Zemeckis (la cui sceneggiatura scritta da Roger Avary e Neil Gaiman, mi piace molto, tra l’altro). Allo stesso tempo, era molto ambizioso, perché lasciava molto spazio per la brillantezza di Javier, un artista che considero superiore a livello internazionale». Lo stile di Olivares è estremamente approfondito in un processo di lavoro che genera una quantità enorme di disegni prima di arrivare alla tavola definitiva. Le bozze del fumetto passano attraverso ogni fase della produzione, dai primi schizzi a matita alle prove di colore dei personaggi, dallo schizzo di ogni pagina fino alla finitura finale. «Tuttavia, lui non era ancora riuscito a fare quel fumetto e per come stanno le cose, non ho potuto terminare quel progetto. E ora sono passati dieci anni e Beowulf esiste solo in una manciata di pagine originali, molti file in un paio di hard disk e, naturalmente, nella mia testa che non ha mai smesso di girare. Insieme a Olivares, siamo giunti a una sceneggiatura completa, raccolta e scritta, un sacco di schizzi – Javier è molto accurato e produce innumerevoli note -, una bozza pagina per pagina di tutto il libro, tra cui la guida di colore e 22 pagine finite sulle 72 totali». Qui si possono vedere ben quattro esempi del progetto fallito. Proprio quel messaggio sul blog che annunciava la rinuncia al progetto è stato un nuovo inizio. Un paio di mesi dopo il fumettista David Rubín scrisse a García e con la sua tenacia riuscì a realizzare la storia. «Questo Beowulf è un edificio completamente nuovo, con un nuovo copione, scritto con lo stile di David, nel modo di vedere le pagine e le idee che sono state condivise con me lo scorso anno». Così è nata la nuova storia di 200 pagine, ora tradotta in italiano da Tunué.
La nuova impresa
García e Rubín ci regalano un lavoro davvero molto intenso e originale che rapisce il lettore per duecento pagine riuscendo a raccontare un poema antico e incompleto con pochi tocchi e con una carica e un’attrattiva enormi. Gli autori presentano una storia che è un vero e proprio mix di eroi, mostri e fierezza, ma anche di malinconia. La casa editrice tiene ha precisare le fonti: «Ispirato a Tarkovsky, ai fumetti di Koike e Kojima, nonché all’arte astratta, una materia narrativa che ha ispirato persino Tolkien, Beowulf è decisamente nelle corde del talento grafico di Rubín, che con i testi di García stavolta si immerge pienamente nel registro epico, restituendoci vivide le nobili imprese cantate nel poema, bagnate dal sangue e dal coraggio, e aggiunge un altro tassello alla sua personale esplorazione del concetto di eroismo».
L’eroe e il suo doppio
di Santiago García, David Rubín
con traduzione di Francesca Inetti
Formato: 19,5×27
rilegato filo refe; cartonato con copertina rigida
Pagine: 208 a colori
Editore: Tunué
Prezzo: 19,99 €
LINK ESTERNI
– Vai al sito della casa editrice Tunué
– Vai al blog di David Rubín
– Vai al blog di Santiago García
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