Un giorno di settembre del 2014, in una rocca medievale alle pendici dell’Appennino tosco-romagnolo, una piccola compagnia di appassionati e studiosi dell’opera di J.R.R. Tolkien ha dato vita all’Associazione Italiana Studi Tolkieniani. Quel giorno, nella sala della rocca sforzesca di Dozza imolese, in provincia di Bologna, è iniziata un’impresa che in pochi anni ha cambiato le sorti di Tolkien e della sua narrativa in Italia. A vegliare su quella promessa d’impegno comune oggi è niente meno che un drago, il drago Fyrstan, che occupa la torre maggiore della rocca, da dove lo sguardo spazia sui monti e sulla pianura, fino al mare. Lì Fyrstan custodisce il proprio uovo, simbolo del rinnovamento, e da lui prende il nome la sede dell’Associazione, cioè la Tana del Drago, che si trova a poche centinaia di metri dalla rocca. Da Dozza, l’attività dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani si irradia in varie direzioni, lungo le piste delle sue molteplici attività. Il sito web dell’associazione (questo sito) è uno dei più importanti siti di informazione in italiano su tutto ciò che accade nel fandom e nel mondo degli studi tolkieniani; le pagine social dell’AIST includono un Gruppo di Discussione molto animato, che conta migliaia di followers.
L’attività di studio dell’associazione ha il suo fiore all’occhiello nei Quaderni di Arda – rivista di studi tolkieniani e mondi fantastici, che dal 2019 periodicamente raccoglie saggi e interventi su un tema prescelto o gli atti dei convegni accademici patrocinati dall’associazione. L’AIST infatti ha riportato Tolkien all’università in Italia e il suo legame con gli atenei oggi è molto forte. Oltre alle università di Palermo, Parma e Milano, un legame particolare è nato con l’università di Trento, insieme alla quale l’AIST ha organizzato nel corso degli anni tre convegni internazionali, che hanno ospitato grandi esperti come Tom Shippey, Verlyn Flieger, Renée Vink, Mark Atherton, Thomas Honegger. L’AIST ha uno dei suoi punti di forza nell’ambito editoriale. Infatti svolge la consulenza per l’editore italiano delle opere di Tolkien, il gruppo Giunti-Bompiani, attività nella quale spiccano il supporto alla ritraduzione, dopo cinquant’anni, del Signore degli Anelli e alla traduzione e pubblicazione per la prima volta in italiano della History of Middle-earth. Ma i membri dell’AIST sono anche autori, traduttori e curatori di saggi monografici e raccolte, come quelli della collana “Tolkien e dintorni” della casa editrice Marietti e della collana “i Rami” delle Edizioni Eterea, e diversi loro studi sono stati tradotti e pubblicati in inglese dalla casa editrice Walking Tree Publishers.Un altro pilastro delle attività patrocinate dall’associazione è quello artistico. Illustratori, disegnatori, art designer, tra i più noti in Italia, collaborano con l’AIST, sia esponendo le loro opere alla Tana del Drago e nelle fiere tematiche in giro per la penisola, sia realizzando annualmente il calendario Lords for the Ring (adesso Lords for Fantasy). La presenza dello stand AIST alle fiere librarie e ludiche nel corso del tempo ha portato l’associazione a incontrare dal vivo migliaia di persone e organizzare decine di dibattiti. I soci AIST partecipano ormai regolarmente a tavole rotonde, conferenze e presentazioni al Salone del Libro di Torino, la più importante fiera dell’editoria italiana, e al Lucca Comics & Games, la più importante fiera dedicata all’immaginario fantasy e fantascientifico.
Grazie a tutte queste attività, dal manipolo originale dei fondatori il numero dei soci è andato sempre aumentando. Ma non si entra nell’AIST per il semplice gusto di farlo, bensì per seguire e partecipare all’impresa. Non basta l’amore per l’opera di Tolkien. Quello è soltanto il prerequisito necessario. Serve anche coltivare le doti degli eroi e delle eroine tolkieniane: coraggio, umiltà, lealtà, speranza. E soprattutto senso dell’amicizia.
L’AIST è tutto questo. È un’avventura. Un viaggio. È una promessa nei tempi bui che si attraversano. Consapevoli che una compagnia è meglio di uno solo. E che un traguardo, per quanto irraggiungibile possa sembrare, è qualcosa che fa andare avanti.
Perché, come dicono gli Elfi:
Auta i lómë, Aurë entuluva!
La notte sta passando, il giorno verrà!
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