Viaggio nei costumi della Terra di Mezzo: Gli Hobbit
«Per quanto riguarda gli Hobbit della Contea, di cui tratta questo nostro racconto, essi erano, nei tempi di pace e di benessere, un popolo allegro e spensierato; portavano vestiti di colori vivaci, preferendo il giallo ed il verde, ma calzavano raramente scarpe, essendo i loro piedi ricoperti di un pelo riccio, folto e castano come i loro capelli, e le piante dure e callose come suole. Perciò l’unica forma di artigianato che praticassero poco era la fabbricazione di calzature, benché avessero lunghe dita abilissime, capaci di creare tanti altri oggetti utili e artistici». (dal Signore degli Anelli – La Compagnia dell’anello). Così J.R.R. Tolkien inizia i racconti del suo capolavoro e da qui iniziamo il nostro viaggio nei costumi della Terra di Mezzo, una piccola rubrica dedicata agli abiti dei diversi popoli di quel mondo immaginario. Iniziamo proprio dagli Hobbit, la gente piccola, i mezz’uomini, la gente della Contea.
Un popolo rustico
In effetti la descrizione che fa lo scrittore inglese degli abiti degli Hobbit è piuttosto esigua, riducendosi al brano riportato e poco più. Altre piccoli dettagli si possono cogliere, infatti, più avanti nella lettura del Signore degli Anelli oppure da Lo Hobbit, ma molto rimane alla fantasia del lettore. Ci viene in soccorso la realizzazione dei costumi della trilogia cinematografica di Peter Jackson, che può in effetti essere accettata anche dai più esigenti cultori di Tolkien: nel corso di tutta la trilogia, Insieme a circa 40 sarte, attenendosi soprattutto ai testi di Tolkien, hanno progettato oltre 19.000 costumi. La loro coordinatrice, la costumista Ngila Dickson, premio Oscar nel 2003 gli abiti del Ritorno del Re, ha vestito il popolo Hobbit in abiti semplici e rurali, e Bilbo e Frodo sono stati rappresentati come dei signorotti di campagna, con redingote e panciotto, quindi sono stati scelti tessuti e stile inglese, escluse ovviamente le scarpe che gli Hobbit non portano. I colori scelti sono naturali, come il color corda, il marrone, il verde, il beige o il rosso bordeaux, più confacenti al periodo che molto ricorda il nostro basso medioevo. Troviamo quindi tessuti in cotone e fibre naturali oltre a un vestito più, diciamo così, “lussuoso” per Frodo e Bilbo, per i quali sono stati confezionati abiti in velluto di cotone e tessuto damascato.
Possiamo notare gli abiti ricchi, confezionati a Gondor, che compaiono nel finale della trilogia, quando gli Hobbit si apprestano a far ritorno a Hobbiton. Una cosa che troviamo nei film, ma di cui non abbiamo riferimenti nei libri, sono le descrizioni dei pantaloni, che nei film appaiono decisamente a “mezz’asta” e un po’ buffi. Questa scelta è dovuta al fatto che serviva a far risaltare i grandi piedi pelosi e riuscivano ad abbassare visivamente l’altezza degli attori.
Abiti per le feste e i matrimoni
Colori più tenui, come l’azzurro polvere, li ritroviamo nel costume di Rosie Cotton all’inizio della trilogia, oppure nella scelta del suo abito da sposa bianco, giallo e con fiori lilla. Nei film si riesce comunque a vedere che ogni costume è stato realizzato accuratamente nei particolari, ci sono cose che nella concitazione delle scene sfuggono all’occhio dello spettatore. Alcuni capi sono stati realizzati a strati, ma che non si vedono nelle scene. Diciamo che sono stati creati capi di vera sartoria che possono essere indossati tranquillamente ogni giorno tranne che per i pantaloni ai quali allungherei decisamente l’orlo, o lasciati come si portano oggi a “pinocchietto”.
Maggiori e preziose informazioni si possono trovare nelle Appendici della trilogia cinematografica, ora anche in Blu-ray, in cui alcuni documentari sono proprio dedicati alla visita alla Weta Workshop per vedere da vicino i costumi, le armi e le armature create appositamente per questi film.
Una piccola notazione finale riguardo al film Lo Hobbit in lavorazione (ne abbiamo parlato qui e qui). Sembra ormai ufficiale che proprio Ngila Dickson NON curerà i costumi dei due nuovi film. La notizia è stata data da un programma del canale neozelandese TV3-NZ, intitolato “Reel Late with Kate”, nel quale la conduttrice ha intervistato la costumista: alla fine del programma (al 13esimo minuto) è stato rivelato che non lavorerà al film a causa di ulteriori impegni contrattuali già presi. La sua “linea” sembra però che resterà: le scarse foto che sono in internet riguardanti il popolo degli Hobbit, si riferiscono al protagonista Martin Freeman alias Bilbo Baggins. Il suo abbigliamento pare che non si discosti dai precedenti costumi della Dickson. Staremo a vedere in futuro. D’altra parte, come dice anche Gandalf, «gli Hobbit sono creature davvero straordinarie. Puoi imparare quanto c’è da sapere sulle loro usanze in un mese, eppure dopo cento anni sono capaci ancora di sorprenderti!». (Gandalf – La Compagnia dell’Anello).
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