Poche volte i collezionisti di scritti di J.R.R. Tolkien hanno un’occasione come questa. Il prossimo 2 agosto, infatti, un volume estremamente raro sarà battuto all’asta da Tennants Auctioneers a Leyburn, cittadina di 2000 abitanti della contea dello Yorkshire settentrionale, in Inghilterra. Si tratta della prima edizione di A Northern Venture: Verses by Members of the Leeds University English School Association, un libretto pubblicato nel 1923 dalla Swan Press, contenente 23 poesie scritte da membri dell’Associazione della facoltà di lingua inglese dell’università di Leeds.
La Swan Press, nata appena due anni prima, si era specializzata nella pubblicazione di poesie, stampando le collezioni del poeta e professore di Leeds Wilfred Rowland Childe (1890-1952) e antologie come A Northern Venture (1923) e Leeds University Verse: 1914-1924 (1924), che comprende appunto le poesie di Tolkien. I libretti della Swan Press erano pubblicati in tirature minime. La prima edizione di A Northern Venture, pubblicata nel giugno 1923, è stata di sole 170 copie e la ristampa di luglio era di altre 200 copie, identiche alla prima edizione. Questo titolo fu però un’eccezione, perché la maggior parte dei libretti di Swan Press non vennero affatto ristampati. Il 12 luglio 1923, il Times Literary Supplement fece una breve recensione di questo libretto: «Le immagini dai colori brillanti di W.R. Childe, i versi in dialetto di A.H. Smith, che conosce bene la contea dello Yorkshire e un paio di indovinelli in sassone di J.R.R. Tolkien sono forse le cose più pregevoli di questa modesta antologia».
Il volume all’asta è stimato tra le 3000 e 5000 sterline (tra i 3400 e i 5600 euro) e fa parte della vendita di agosto dedicata a libri, mappe, stampe e manoscritti. Nel lotto c’è anche una prima edizione di Apple Dapply, le nursery rhymes di Beatrix Potter, completa nella sua confezione originale e in condizioni eccezionalmente buone. Tutti i 130 lotti all’asta si potranno vedere martedì 1 agosto dalle 9 alle 17 e la mattina dell’asta.
Tre poesie molto diverse
A Northern Venture fa parte del gruppo di almeno quattro antologie che contengono poesie di Tolkien, da lui composte o inviate per la pubblicazione nel periodo in cui si trovò a insegnare all’università di Leeds: le altre furono, appunto, la successiva Leeds University Verse: 1914-1924, pubblicata come detto dalla Swan Press. La rivista universitaria The Gryphon, che ospitò nel 1923 e nel 1925 alcune poesie dello scrittore e Yorkshire Poetry, che ospitò una sua poesia sul numero 19 del 1923. In tutti questi casi, le poesie confluirono soprattutto nelle Adventures of Tom Bombadil (1962) oppure furono pubblicate più tardi nella History of the Middle-earth (1983-1996).
A Northern Venture contiene ventitré poesie di dieci poeti, disposti in ordine alfabetico per autore. I contributori includono amici e colleghi di Tolkien come Wilfred Rowland Childe, E.V. Gordon e il suo allievo A.H. Smith (due poesie ognuno).
Le tre poesie di Tolkien furono tutte pubblicate altrove, più tardi e in forma piuttosto diversa: The Eadigan Saelidan: The Happy Mariners, Why the Man in the Moon Came Down Too Soon e Enigmata Saxonica Nuper Inventa Duo.
La prima poesia è leggermente rivista dalla versione originaria che aveva il titolo The Happy Mariners pubblicata nel giugno 1920 su The Stapledon Magazine. A sua volta fu poi ristampata in Lost Tales II (I Racconti Perduti, pp. 273-74). La seconda poesia fu poi molto rivista e pubblicata in Adventures of Tom Bombadil con il titolo The Man in the Moon Came Down Too Soon (pp. 34–38). Un’altra versione di questa poesia è però stata pubblicata in Lost Tales I (I Racconti Ritrovati, pp. 204-6). Enigmata Saxonica Nuper Inventa Duo è composto in realtà due indovinelli in antico inglese, che il titolo in latino descrive come «Due indovinelli sassoni recentemente scoperti». Entrambi sono stati ristampati con traduzione nell’edizione riveduta ed ampliata de Lo Hobbit Annotato (pp.124-5), come riferisce Douglas Anderson nella J.R.R. Tolkien Encyclopedia.
Due indovinelli
Gli indovinelli anglosassoni sono in gran parte antropomorfi. Molti si trovano nel Book of Exeter la data risale a partire dagli inizi dell’ottavo secolo allorquando era piuttosto diffusa la moda di scrivere enigmi in latino. Gli enigmi di Exeter hanno un grande fascino, una spiccata immaginazione, una decisa originalità, spesso una straordinaria acutezza di pensiero e descrivono oggetti comuni nella vita quotidiana dei sassoni, rivelando una somiglianza terrena tra gli attrezzi rustici o le armi e le persone o gli animali che li usano. Le soluzioni agli enigmi sono spesso sorprendenti. Alcuni hanno un sapore popolare, altri caratteristiche letterarie ed altri ancora entrambi gli elementi. Gli argomenti vanno dall’osservazione della natura, dei suoi fenomeni, dei suoi abitatori come gli uccelli e gli alberi, altre volte trattano di cose di casa, degli oggetti quotidiani, attrezzi e strumenti della vita di tutti i giorni. Essi sono, di solito, raccontati in prima persona, e in alcuni casi il soggetto si descrive al lettore anche se è inanimato.
Per comporre i due indovinelli, Tolkien seguì proprio questo modello, scrivendo in anglosassone. Il primo, lungo dieci righe, è scritto usando il consueto metro allitterativo, mentre il secondo, lungo solo sei 6 righe, include una rima interna in ogni riga.
Chi sa indovinare le risposte?
ANGLOSASSONE
Meolchwítum sind marmanstáne
wágas míne wundrum frætwede;
is hrægl ahongen hnesce on-innan,
seolce gelícost; siððan on-middan
is wylla geworht, wæter glæs-hluttor;
Ðær glisnaþ gold-hladen on gytestreamum
æppla scienost. Infær nænig
nah min burg-fæsten; berstaþ hwæðre
þriste þeofas on þrýþærn min,
ond þæt sinc reafiaþ – saga hwæt ic hatte!
INGLESE
In marble of milk-white are
my walls wonderfully wrought;
a delicate garment is hung within,
just like silk; since in the middle
desire is filled, water glass-clear;
There glistens gold-laden in still streams
the shiniest apple. No one has entered
my fortress fast; nevertheless will burst
thirsty thieves in my splendid hall,
if that treasure reave – say what I’m called!
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ANGLOSASSONE
Hæfþ Hild Hunecan hwíte tunecan,
ond swa réad rose hæfþ rudige nose;
þe leng heo bídeþ þe læss heo wrídeþ;
hire teáras háte on tán bláte
biernende dreósaþ ond bearhtme freósaþ;
hwæt heo sie saga, searoþancla maga.
INGLESE
Hild Hunecan hath a white tunic,
and hath a ruddy nose as red as a rose;
the longer she bideth, the lesser she riseth;
her tears glowing hot on a twig lividly
burning fall dead and in brightness freeze;
say what she is, man of wisdom.
SOLUZIONE
Le risposte agli enigmi sono, rispettivamente, un uovo e una candela. Ovviamente, è stretto il legame con gli indovinelli tra Bilbo Baggins e Gollum ne Lo Hobbit, nella loro sfida ambientata nei livelli più profondi delle caverne degli Orchi scavate sotto le imponenti Montagne Nebbiose. Come nel Book of Exeter, alcuni di questi indovinelli hanno soluzioni strane e, anche se a volte la richiesta non è esplicita, tutti questi passi in versi descrivono una situazione o un cosa che si deve individuare. E il terzo di Bilbo sembra una sintesi della prima poesia qui riportata e recita: «A box without hinges, key or lid, / Yet golden treasure inside is hid» (Senza coperchio, chiave, né cerniera / uno scrigno cela una dorata sfera). La risposta data è come ben sapete proprio le uova!
LINK ESTERNI:
– Vai al sito della casa d’aste Tennants Auctioneers
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Tra i testi che contengono saggi/poesie/articoli di Tolkien, questo è di certo un volume molto ricercato dai collezionisti seri. Ma non è il più raro e il prezzo stimato tra le 3000 e le 5000 sterline è, a mio avviso e usando un eufemismo, davvero esagerato. Così come ritengo davvero eccessivo e fuorviante scrivere che “poche volte i collezionisti di scritti di J.R.R. Tolkien hanno un’occasione come questa. Il prossimo 2 agosto, infatti, all’asta un volume estremamente raro andrà battuto all’asta”. Cerco di motivare questa mie affermazioni. I collezionisti seri, sanno che esistono molti altri libri più rari di questo e di certo, se si escludono un paio, a un prezzo molto più ragionevole. Penso al ‘The Homecoming of Beorhtnoth’ stampato nel 1991 dalla Anglo-Saxon Books per celebrare i 1000 della Battaglia di Maldon in sole 300 copie numerate. ‘Leeds University Verse 1914-1924’, citato in questo articolo, che fu stampato in 500 copie. ‘A Spring Harvest’, pubblicato nel 1918 dalla londinese Erskine MacDonald, che raccoglie le poesie di Geoffrey Bache Smith e con l’introduzione dello stesso Tolkien nella quale spiega il periodo e le circostanze durante le quali il caro amico le compose. I volumi IV, V e VI della rivista ‘Year’s Work in English Studies’ del 1924, 1926 e 1927. Il volume 216 della rivista ‘The Dublin Review’ pubblicato da Burns, Oates & Washbourne Ltd. nel gennaio 1945 e che contiene la prima edizione di ‘Leaf by Niggle’. Oppure, se si vuol salire di valore/rarità, i sei numeri della rivista scolastica ‘King Edward’s School Chronicle’ del 1910-11 e i tre numeri dello ‘Stapeldon Magazine’, stampato da B.H. Blackwell for Exeter College di Oxford del 1913, 1920 e 1927; oppure
Se poi si vuole toccare l’apice delle rarità, l’attenzione deve andare al ‘Sir Orfeo’, la pubblicazione del 1944 di The Academic Office di Oxford, che contiene il testo preparato da Tolkien per il corso ai cadetti navali per l’anno 1943-44. Di questo se ne conoscono ad oggi solo 5 copie e tra queste quella conservata nella Bodleian Library che include una nota autografa dello stesso Tolkien. E a ‘Songs for the Philologists’, del 1936 che contiene ben 13 poesie di Tolkien (assieme a quelle di E.V. Gordon e altri) e stampato privatamente, senza autorizzazione degli autori, da un ex allievo poi divenuto docente al Department of English, University College di Londra. Il testo non fu distribuito a causa delle mancate autorizzazioni da parte di Tolkien e Gordon e, nel 1940, le copie in magazzino andare distrutte a causa del bombardamento. Si dice che oggi ce ne siano in giro poco mendo di 15 copie. Quest’ultimo venduto su Abebooks a circa 27 mila euro.
Aggiungo un altro particolare non di poco conto e che ogni collezionista tiene bene a mente ed è la comparazione con libri e oggetti che hanno un valore più alto e che nel tempo non possono che aumentare. Mi riferisco ai libri firmati e annotati da Tolkien, alle sue lettere e a quegli oggetti appartenuti a lui o alla sua famiglia. Un libro accademico appartenuto a Tolkien che riporta la sola firma, lo si può trovare a 1000-2000 sterline. Un altro che presenta anche delle sue annotazioni, qualcosina in più così come le lettere il cui valore varia se si tratta di autografe, battute a macchina o firmate per suo conto dalle sue assistenti. Il valore attribuito a questa copia in asta avrebbe trovato giustificazione se la copia avesse presentato la firma di Tolkien oppure delle sue annotazioni o una dedica del professore a qualcuno. Chiedete a qualunque collezionista, di lungo corso o principiante, così come potete chiederlo a voi stessi, se tra le vostre mani, a parità di prezzo, si preferisca avere una copia di un volume che contiene delle poesie di Tolkien o un libro da lui firmato, che ha letto e tenuto stretto tra le mani. Il collezionismo è una cosa seria e richiede molto studio, più di quanto si possa immaginare e che solo chi si avvicina seriamente riesce a capire, così come richiede una indescrivibile pazienza. Fosse per me, quel libro resterebbe invenduto anche se manca nella mia collezione.