Si chiama Allegro con brio e chiuderà la stagione sinfonica di Piacenza: sabato 16 giugno alle ore 17 alla Sala dei Teatini del teatro municipale della città è in programma il concerto a ingresso libero dell’Orchestra di Fiati dei Conservatori Giuseppe Nicolini di Piacenza e Giuseppe Verdi di Milano, diretta da Johan de Meij, con Hans de Jong al sax alto. Il programma del concerto è la sintesi di un percorso di collaborazione fra il Conservatorio Nicolini di Piacenza e il Conservatorio Verdi di Milano nell’ambito del progetto MIlanoPIACEnza…suonare insieme che ha avuto come promotori Luciano Caggiati, titolare della cattedra di tromba e direttore dell’Orchestra di Fiati del Nicolini di Piacenza, e Sandro Satanassi titolare della cattedra di strumentazione e composizione per Orchestra di fiati del Verdi di Milano. Perché trattiamo di questo evento? Perché una delle tre composizioni che saranno eseguite sarà dedicata a J.R.R. Tolkien, la Sinfonia n.1, Il Signore degli Anelli.
Una musica prima di Howard Shore
Se c’è un binomio consolidato è proprio quello tra la musica classica e le opere di J.R.R. Tolkien e soprattutto non esiste solo Howard Shore. Fin dal 1967, quando con l’approvazione dello stesso scrittore inglese, Donald Swann scrisse un ciclo di canzoni per le poesie del Signore degli Anelli, sono stati moltissimi i compositori che hanno creato intere sinfonie tolkieniane. Tra i molti si possono nominare compositori come Leonard Rosenman, Aulis Sallinen e la Tolkien Ensemble. Tra essi, spicca però Johan De Meij (Voorburg, 1953), compositore e direttore d’orchestra olandese dalla carriera musicale prestigiosa con all’attivo anche colonne sonore e arrangiamenti per musical. De Meij ha ricevuto la sua formazione musicale al Royal Conservatory of Music dell’Aja, dove ha studiato trombone e direzione d’orchestra. La sua pluripremiata produzione di composizioni originali, adattamenti sinfonici e arrangiamenti di colonne sonore gli è valsa una popolarità internazionale ed è diventata una pietra miliare nel repertorio di celebri ensemble in tutto il mondo. Dal 1984 al 1987 De Meij si è ispirato al capolavoro di Tolkien Il Signore degli Anelli per comporre una grande sinfonia per una grande orchestra di fiati, la Sinfonia n.1. La Sinfonia fu eseguita per la prima volta a Bruxelles nel marzo del 1988, per cui quest’anno ne ricorre il 30° anniversario. In seguito, ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il prestigioso Premio di Composizione Sudler. Nel 2001, in concomitanza con l’uscita dei film di Peter Jackson, De Meij ne ha scritto la versione sinfonica incisa dalla London Symphony Orchestra e poi diretta da Henk de Vlieger.
La sinfonia di Johan de Meij
La Sinfonia n.1, Il signore degli Anelli, si ispira alla trilogia fantasy di Tolkien ed è formata da cinque parti separate, ognuna dedicata ad un personaggio o a un episodio dell’opera narrativa, da Gandalf lo stregone a Lothlorien, la Foresta degli Elfi, dal Gollum Sméagol al Viaggio nell’Oscurità intrapreso dalla Compagnia dell’Anello attraverso le oscure gallerie delle Miniere di Moria, fino all’ultimo movimento dedicato agli Hobbit. Ecco nel dettaglio ecco la descrizione dei movimenti.
GANDALF, The Wizard (Gandalf, lo stregone)
La nobile personalità dello “stregone grigio” è rappresentata da un tema solenne, che ritorna nella quarta e quinta parte, anche se in forma diversa. L’imprevedibilità del carattere di questo personaggio è ben descritta nell’allegro vivace iniziale, a cui segue una cavalcata selvaggia su Ombromanto, il bellissimo cavallo bianco.
LOTHLORIEN, The Elvenwood (Lothlorien, la Foresta degli Elfi)
Il secondo movimento descrive l’incantata foresta degli Elfi, con la sua lussureggiante vegetazione e l’affascinante canto di uccelli esotici, il tutto affidato ai “legni” dell’orchestra. Un delicato “allegretto” ci presenta l’incontro tra Frodo e Galadriel, seguito da un motivo più incalzante quando lo Hobbit vede nello Specchio della Dama un enorme “Occhio” malvagio che lo terrorizza.
GOLLUM, Sméagol
Il terzo movimento ci presenta questo creatura mostruosa, viscida, diffidente, la cui impersonificazione è affidata al suono del sax soprano, che ce lo racconta mentre borbotta e parla fre sé e sé, mentre sibila e mormora, piagnucola e sogghigna, in un’alternanza di malizia e compassione, alla continua e disperata ricerca del suo perduto “tesoro”… l’Anello.
JOURNEY IN THE DARK, (Viaggio nell’Oscurità)
Il quarto movimento descrive il faticoso viaggio della Compagnia dell’Anello, guidata dallo stregone Gandalf, attraverso le oscure gallerie delle Miniere di Moria. La lenta marcia e la paura suscitata dal luogo sono chiaramente udibili nel ritmo cadenzato dell’orchestra, fino al selvaggio inseguimento dei malvagi Orchi e al duello fra l’orribile mostro Balrog e Gandalf, che precipita dal ponte di Khazad-Dûm in un abisso senza fine. Il movimento si conclude con una mesta “marcia funebre” mentre la Compagnia dell’Anello arriva all’uscita dalle miniere.
HOBBITS
Una vivace danza popolare introduce gli Hobbit, popolo dal carattere spensierato e ottimista. La fierezza e la nobiltà della loro cultura vengono descritte attraverso l’esecuzione di un inno solenne. Il movimento si conclude ispirandosi all’ultimo capitolo della Saga, “I Porti Grigi”, in cui Frodo, Bilbo e Gandalf lasciano per sempre la Terra di Mezzo su una nave bianca che veleggia verso l’orizzonte.
L’ingresso al concerto è libero. Info: www.teatripiacenza.it
Allegro con Brio chiude tra Fellini e il fantasy di Tolkien
sabato 16 giugno alle 17 alla Sala dei Teatini
con l’Orchestra di Fiati
dei Conservatori di Piacenza e Milano
diretta da Johan de Meij
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