Dozza, inaugurata la mostra sui draghi!

Tana del Drago: mappaÈ finalmente arrivato il giorno dell’inaugurazione di Draghi Dracones Dracarys! I draghi tra letteratura e folclore, un viaggio per immagini attraverso il mondo della creatura leggendaria più famosa di tutte. Ospitata presso il Centro Studi – la Tana del Drago, nella sua galleria d’arte al primo piano del civico 2 in via xx settembre di Dozza (BO), la mostra resterà allestita fino al 27 ottobre 2019. Draghi Dracones Dracarys! proporrà al pubblico le opere originali di tre artisti italiani: Livia De Simone, Davide Frisoni e Davide Romanini.
La mostra è patrocinata dal Comune di Dozza, con la collaborazione della Fondazione Dozza Città d’Arte.

L’appuntamento è oggi per le ore 18:00, non mancate!

La Pala del Maestro Montanini

Un’altra sorpresa attenderà i visitatori alla Tana del Drago: per l’apertura della mostra, l’artista Angelo Montanini ha donato al centro studi una “pala draconica”, una tavola di 2 metri di altezza che rimarrà permanentemente in esposizione, arricchendo la collezione di originali e l’atmosfera che permeerà sempre più la Tana.
Il maestro Montanini ci ha raccontato in anticipo la storia di questa opera, che vogliamo condividere con voi:

L’idea di creare una tavola di grandi dimensione nasce dalla richiesta della Società Tolkieniana Italiana e in particolare dall’allora presidente Paolo Paron, per usarla come presentazione-apertura della mostra sui draghi a Palazzo Bagatti Valsecchi di Milano nell’anno 2000.
Il tema, totalmente libero e lasciato alla mia creatività, doveva introdurre ad una esposizione di opere pittoriche e scultoree che aveva il tema del drago come punto focale.
La contrapposizione drago-nano fu per me spontanea e quasi anticipatrice di eventi che a breve sarebbero avvenuti nel panorama tolkieniano.
Il titolo dell’opera è quello della stessa mostra,
Luci e ombre nel meraviglioso mondo dei draghi; la scelta della copertina di un libro antico voleva evocare la magia nascosta nel libro stesso e nell’esposizione, alla quale il dipinto aveva il compito di introdurre.
La Pala come io amo definirla, è stata esposta in vari luoghi e mostre personali e da qualche anno è “ospite” dell’amico Ivan Cavini, che si è occupato di conservarla nelle migliori condizioni.

Un drago non è una fantasia oziosa

Bilbo with Smaug - TolkienIn questo viaggio alla scoperta del drago ampio spazio sarà dedicato ai draghi tolkieniani, a partire da quelli più conosciuti, come Smaug il grande antagonista ne Lo Hobbit, citato anche ne Il Signore degli Anelli e nei Racconti Incompiuti e ritenuto una delle più grandi calamità della Terra di Mezzo. Smaug ha molti punti in comune con i draghi della mitologia norrena: il dialogo tra Bilbo e Smaug è ispirata a quella tra Sigurd e il drago Fáfnir nell’Edda poetica, la scena in cui Bilbo ruba una coppa dal tesoro del drago ricorda un episodio simile nel Beowulf. In un primo manoscritto il nome della creatura era Pryftan, che in gallese sta per “verme di fuoco”. A uccidere Smaug doveva essere Bilbo, ma poi l’autore cambiò idea e scelse Bard l’arciere. In una lettera, l’origine del nome Smaug è spiegata come “uno stratagemma filologico” dal verbo inglese antico smugan, “spingere attraverso un foro”.
Apparirà anche uno dei draghi meno conosciuti della Terra di Mezzo, Scatha: citato ne Il Signore degli Anelli, è conosciuto anche come il Verme, e fu un drago che infestò per molto tempo il nord della Terra di Mezzo durante la Terza Era. Fu uno dei draghi più grandi e feroci che abbiano infestato le Montagne Grigie divenendo un vero incubo per i Nani e gli Uomini della Valle dell’Anduin. Come successivamente farà Smaug, Scatha si era impossessato del tesoro dei Nani e lo custodiva gelosamente. Fu ucciso da Fram, un antenato di Eorl il Giovane (il fondatore di Rohan), che tenne per sé il tesoro. Quando i Nani reclamarono il tesoro, Fram gli inviò come insulto una collana creata coi denti del drago. Dopo la morte di Fram, parte del tesoro fu persa o tornò nelle mani dei Nani, parte rimase agli uomini e venne portata a sud nella migrazione verso Rohan. Il corno donato da Éowyn a Merry faceva parte del tesoro di Scatha. Il fatto che fosse chiamato il Verme fa supporre che non avesse le ali, come Glaurung, il padre dei draghi, e che quindi fosse un drago molto antico dato che Morgoth creò i Draghi Alati poco prima della Guerra d’Ira. Il nome Scatha gli fu dato dagli Uomini della Valle dell’Anduin, e significa “pericoloso, assassino, ladro”. È collegato all’inglese moderno scathe, “danno, ferita”.
Il Cacciatore di Draghi - edizione 2019Tra i draghi tolkieniani, farà la sua comparsa anche Chrysophylax, da Il cacciatore di Draghi. I due termini che compongono il nome Chrysophylax Dīves vengono rispettivamente dal greco, “guardia d’oro”, e dal latino, “ricco”. L’eroe è un agricoltore paffuto, Giles di Ham, e la bestia non è la creatura possente delle leggende: si esce qui dall’ottica comune che vedeva “il drago, e la sua uccisione, come il principale dovere del più grande degli eroi” (Beowulf: mostri e critici). Entriamo in un mondo di piccole cose, dove la sfida viene vinta senza sacrificio e il trionfo dell’eroe sa un po’ di sbadataggine, fortuna, ma anche buonsenso. Il drago degli stereotipi viene subito distorto. È pavido e si salva solo con l’astuzia: promette il suo tesoro, piange e supplica, gioca con l’avidità degli uomini del villaggio, che finiscono per lasciarsi corrompere dal miraggio della ricchezza. Solo Giles riesce a sconfiggerlo. Dopo anni di schiavitù, un po’ più grosso e vecchio, il drago lascia le terre di Giles con “stima reciproca e patti di non aggressione”.

Questo è solo un assaggio di quello che troverete: vi attendono anche Glaurung, Ancalagon ed i draghi della letteratura pre- e post-tolkieniana, dal folclore di tutto il mondo.
Un’avventura per cui è arrivato il momento di partire!

UN PICCOLO ASSAGGIO DELLA MOSTRA

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Tolkien a Dozza, dal 15/6 la mostra sui Draghi
– Leggi l’articolo Giugno 2019: ecco dove troverete l’AIST!
– Leggi l’articolo Due classi alla scoperta dei draghi
– Leggi l’articolo Draghi e Magici Anelli, la mostra di Manfredi
– Leggi l’articolo FantastikA, in mostra le fiabe nere di Bessoni
– Leggi l’articolo I Maestri del Fantasy in mostra a Dozza
– Leggi l’articolo I Draghi e il fantastico in Emilia Romagna

LINK ESTERNI:
– Vai alla pagina facebook Centro Studi – la Tana del Drago
– Vai al sito di Livia De Simone
– Vai alla pagina artstation di Davide Frisoni, FRIBA ART
– Vai alla pagina facebook di Davide Romanini, The Crocodileye
– Vai alla pagina facebook del drago Fyrstan
– Vai al sito della Fondazione Dozza Città d’Arte
– Vai alla pagina facebook di Angelo Montanini

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