Tutto parte da una domanda. Anzi, da una moltitudine di domande! Ogni mese, sono tantissimi gli appassionati di J.R.R. Tolkien che chiedono quale sia il modo migliore per leggere le sue opere, l’ordine di lettura più coerente, il modo sincero per affacciarsi al mondo letterario di Tolkien, soprattutto per godere al meglio l’esperienza d’immersività in questo universo immaginario… Dopo l’articolo dedicato ai primi passi di chi si avvicina alle opere del professore per la prima volta, con consigli su quale libro iniziare per primo, è ora il momento di concentrare l’attenzione sul possibile ordine di lettura della maggior parte delle sue opere, in modo da godersele al meglio. Bisogna da subito sfatare un mito: il modo giusto non esiste! O meglio, visto che i lettori sono numerosi, di età diverse, con approccio e maturità diverse, non può esistere UN SOLO modo giusto di leggere Tolkien. Ce ne sono ovviamente molti e la scelta del migliore è per forza di cose soggettiva, cioè è in mano al singolo lettore, in base alla sua età, maturità, cultura, sensibilità e soprattutto disponibilità. In ogni caso, leggere un libro prima o dopo non pregiudica la comprensione o la godibilità delle opere. In questo articolo si proverà a elencare e analizzare le scelte più diffuse riguardo all’ordine di lettera delle opere del Professore, riflettendo ogni volta sui pro e i contra di ogni singola scelta.
Tra i lettori italiani delle opere di Tolkien sono molte le questioni aperte legate all’ordine di lettura della sue opere. Tre sono i metodi più diffusi, che si potrebbero chiamare “ordine cronologico”, “ordine di pubblicazione” e “ordine filologico”. In aggiunta, si potrebbe seguire perfino un “ordine canonico” e un “ordine narrativo”, ma la cosa si può fare più complicata. Inoltre, aleggiano sulla scelta alcune questioni di fondo: si è già letto qualcosa di Tolkien? È una prima lettura o una rilettura? Si sono viste le due trilogie cinematografiche di Peter Jackson? A quale scopo si vuole leggere o rileggere? Per studio o per passione? Infine, la questione più spinosa: come considerare Il Silmarillion pubblicato da Christopher Tolkien nel 1977? A tutte queste domande si proverà a dare una risposta.
1) Ordine di lettura per pubblicazione (originale)
Si tratta dell’ordine più “naturale” e forse il più diffuso, con numerose varianti. Il libro più comprato e letto in Italia è ovviamente Il Signore degli Anelli, cui segue Lo Hobbit e poi Il Silmarillion. È lecito pensare che la maggioranza dei lettori abbia letto le opere di Tolkien in questo ordine. Se si segue però l’ordine di lettura per pubblicazione (con Lo Hobbit per primo) le cose vanno meglio e si hanno numerosi vantaggi: innanzitutto, si va dal più semplice al più difficile, come trama, personaggi e stile. Tono e stile de Lo Hobbit sono leggeri e fiabeschi e sono la giusta introduzione al mondo di Tolkien. Seguendo le vicende di Bilbo Baggins si inizia a esplorare la Terra di Mezzo, conoscendo insieme al protagonista i diversi popoli e le tante regioni che lo compongono. In realtà, la trama e lo stile crescono lentamente e, quindi, negli ultimi capitoli il lettore si trova dentro una saga epica a tutti gli effetti. Si può così affrontare la lettura de Il Signore degli Anelli per poi passare alla mitologia della Terra di Mezzo con Il Silmarillion, che ha uno stile aulico fin dall’inizio.
E gli altri libri? Ecco la lista completa:
– Lo Hobbit
– Il Signore degli Anelli
– Il Silmarillion
– I Racconti Incompiuti
– Figli di Húrin
– Beren e Lúthien
– La Caduta di Gondolin
– Racconti Ritrovati
– Racconti Perduti
– tutti gli altri
2) Ordine di lettura per cronologia (interna)
È impossibile fare un ordine di lettura seguendo la cronologia esterna, cioè la sequenza di composizione delle storie fatta da Tolkien. Ad esempio, ha iniziato a scrivere Il Silmarillion subito dopo la Prima Guerra Mondiale, ci ha lavorato tutta la vita, ma non è riuscito a completarlo. È però possibile seguire un ordine di lettura seguendo la cronologia interna, cioè seguendo la sequenza degli avvenimenti della Terra di Mezzo dalla creazione fino alla Quarta Era. Seguendo questo ordine Il Silmarillion deve essere il primo ad essere letto. Questo libro è propedeutico agli altri perché pone alcune coordinate temporale e sul piano della narrazione necessarie per districarsi nella lettura di opere non così ordinate schematicamente come i Racconti Incompiuti, Perduti, Ritrovati oppure di argomento monografico come I Figli di Hurin, La Caduta di Gondolin e Beren e Luthien. Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli dovrebbero essere letti per ultimi, nonostante che siano opere compiute. La controindicazione è un po’ insita in questo ordine, perché si giunge alla fine ai romanzi più famosi, mentre in genere Il Silmarillion piace di più dalle successive riletture, quando si ha un po’ chiaro il quadro e si notano più dettagli. Comunque, ecco l’ordine con cui l’insieme di romanzi e racconti di Tolkien dovrebbe essere letto:
– Il Silmarillion
– I Racconti Incompiuti
– Beren e Lúthien
– I Figli di Húrin
– La Caduta di Gondolin
– Lo Hobbit
– Il Signore degli Anelli
– L’ultima canzone di Bilbo
– Le avventure di Tom Bombadil
– Racconti Ritrovati
– Racconti Perduti
– tutti gli altri
3) Ordine di lettura filologico (per studio)
Tolkien, come tutti i grandi autori, si può leggere in diversi modi. I bambini di 6-10 anni sono affascinati dal suo linguaggio “fiabesco”, mentre gli adolescenti sono sicuramente presi dalle gesta eroiche dei protagonisti e non pensano alle tematiche generali, alle allusioni e a tutte le ispirazioni che invece affascinano i lettori adulti e perfino gli studiosi. Se l’approccio alle opere di Tolkien è quello del cultore e non del semplice lettore, e senza nulla togliere al lettore, allora è necessario intraprenderne lo studio in maniera “scientifica”, così come avviene per un “documento” da parte del paleografo, del filologo, dello storico… Seguendo questo criterio, l’ordine di lettura filologico dovrebbe prevedere per prima cosa tutti i volumi della History of Middle-Earth (HOME, se non sai cos’è puoi leggere qui). Si tratta di una serie di 12 volumi di cui solo i primi due tradotti in italiano, quindi vanno letti in inglese. Sono testi da studiare più che da leggere: contengono la maggior parte dei manoscritti di Tolkien in una selezione ragionata fatta da Christopher Tolkien. Volendo, li si potrebbe confrontare con le diverse edizioni pubblicate.
L’ordine in questo modo è il seguente:
– I Racconti Ritrovati
– I Racconti Perduti
– La Caduta di Gondolin
– Beren e Lúthien
– I Racconti Incompiuti
– I Figli di Húrin
– i volumi 3 e 4 della HOME
– The History of The Hobbit
– Lo Hobbit
– i volumi dal 6 al 9 della HOME (The History of The Lord of the Rings)
– Il Signore degli Anelli
– i volumi dal 10 al 12 della HOME
– L’ultima canzone di Bilbo
– Le avventure di Tom Bombadil
4) Ordine di lettura filologico narrativo (per studio)
Ma si potrebbe veramente seguire l’ordine di composizione di Tolkien, partendo da La Caduta di Gondolin, cominciando addirittura dal secondo racconto del libro, la Caduta vera e propria. È un percorso molto impegnativo, perché significa entrare nella logica che le opere di Tolkien non sono (soprattutto) il risultato di una premeditata preparazione per la pubblicazione, quanto il frutto di una continua riscrittura e rivisitazione di una mitologia in cui ogni racconto cresce e influenza gli altri, ne è influenzato e cresce di nuovo. Un lavoro di questo genere potrebbe essere estremamente tedioso in prima lettura, ma se il lettore è determinato potrà davvero fare un’esperienza unica, che gli permetterà poi di comprendere e apprezzare le opere maggiori Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli in modo sconosciuto alla stragrande maggioranza dei normali lettori.
L’ordine in questo modo diventa il seguente:
– La Caduta di Gondolin (dal secondo racconto)
– Beren e Lúthien (a partire da “Il Racconto di Tinúviel”)
– I Racconti Ritrovati
– I Racconti Perduti (che contiene “La Caduta di Gondolin” e “Il Racconto di Tinúviel”)
– I Racconti Incompiuti
– i volumi 3 e 4 della HOME
– The History of The Hobbit
– Lo Hobbit
– i volumi dal 6 al 9 della HOME (The History of The Lord of the Rings)
– Il Signore degli Anelli
– i volumi dal 10 al 12 della HOME
– L’ultima canzone di Bilbo
– Le avventure di Tom Bombadil
5) Ordine di lettura canonico
Questo è l’ordine di lettura è molto più delicato e soggettivo. Tolkien non produsse mai una mitologia unificata, sistematica e totalmente coerente. Anche i libri pubblicati mentre era in vita, non soddisfecero mai completamente lo scrittore. Per quanto riguarda le storie della Terra di Mezzo, che sono l’oggetto di questo articolo, mentre Tolkien era vivo furono pubblicati solo Lo Hobbit, Il Signore degli Anelli, Le avventure di Tom Bombadil e The Road Goes Ever On. Di questi, inoltre, Lo Hobbit fu riveduto due volte e Il Signore degli Anelli una volta, entrambi a causa di incongruenze. Quindi, alcuni lettori considerano “canonici” soltanto questi libri. È ovvio che la scelta è molto restrittiva e pregiudica la lettura di tutta la mitologia e i Tempi Antichi degli Elfi sulla Terra di Mezzo. Un secondo blocco di storie, infatti, è relativo a quelle pubblicazioni curate postume da Christopher Tolkien, ma in forma narrativa. Questa visione, di solito, accomuna la stragrande maggioranza dei lettori e comprende Il Silmarillion, i Racconti e le Grandi Storie. Seguendo questo ordine di letture viene fuori il seguente elenco che ha due fuochi: gli eventi della fine della Terza Era e poi lo sfondo mitologico con le prime due Ere della Terra di Mezzo. Ecco l’elenco:
– Lo Hobbit
– Il Signore degli Anelli
– L’ultima canzone di Bilbo
– Le avventure di Tom Bombadil
e poi:
– Il Silmarillion
– I Racconti Incompiuti
– I Racconti Ritrovati
– I Racconti Perduti
– La Caduta di Gondolin
– Beren e Lúthien
– I Figli di Húrin
6) Ordine di lettura a ondate
Come si è visto, sono tanti i piani di lettura di un corpus come quello tolkieniano che è estremamente complesso. Superato il livello della prima lettura, una lettura più approfondita richiede per forza un metodo critico. Nel caso di una o più riletture cadono molti dei limiti esposti negli elenchi precedenti. Tralasciando le opere ancora non tradotte, Il Silmarillion può essere una buona base di partenza, con tutti i suoi limiti, per poi proseguire nella lettura dei Racconti e poi le Grandi Storie. Sotto questo aspetto, alla luce di una lettura fresca de Il Silmarillion, i libri successivi acquistano spessore e divengono di gran lunga più interessanti. Ancor maggiore è l’effetto se si decide di leggere i libri maggiori di Tolkien: rileggere Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit dopo aver letto Il Silmarillion è un’esperienza del tutto nuova, la bellezza dell’universo tolkieniano acquista profondità poetica nelle sfumature di tutti i personaggi e nella comprensione dei vari racconti e poesie in esso contenuti che si riferiscono ai tempi antichi. Una lettura del genere porta con sé la rilettura dei racconti, almeno i Racconti Incompiuti e (se si vuole) delle Lettere. E questo può portare alla rilettura almeno de Il Signore degli Anelli perché moltissimi dettagli e spiegazioni si trovano in questi ultimi due libri che danno nuova luce al capolavoro di Tolkien. Lo stesso si può dire del rapporto tra i Racconti e le Grandi Storie e in parte alcuni dei volumi della HOME, che si espandono, compenetrano e arricchiscono a vicenda. Si vede così che la lettura “a ondate” aiuta il lettore a comprendere i moltissimi livelli di cui le opere principali di Tolkien sono composte e lo fanno entrare sempre più nel mondo secondario creato dallo scrittore in tutta una vita di perfezionamenti delle storie.
Un ordine di lettura a ondate può essere il seguente:
– Il Silmarillion
– Lo Hobbit
– Il Signore degli Anelli
– Il Silmarillion
– I Racconti Incompiuti
– Lettere
– Il Signore degli Anelli
e relativamente ai Tempi Antichi:
– Il Silmarillion
– I Racconti Incompiuti
– I Racconti Ritrovati
– I Racconti Perduti
– La Caduta di Gondolin
– Beren e Lúthien
– I Figli di Húrin
– Il Silmarillion
La questione Silmarillion
Si è già accennato al fatto che una parte degli appassionati di Tolkien NON considera Il Silmarillion un’opera canonica. Anche se l’autore vi lavorò per tutta la vita, l’opera rimase incompiuta. La critica tolkieniana distingue oggi tra Il Silmarillion, libro pubblicato nel 1977 da Christopher Tolkien, e Il Grande Silmarillion, l’opera a cui il Professore lavorava e che comprende molte storie pubblicate nei Racconti e nella HOME. Una visione estrema di questo punto di vista porta però i lettori a considerare “spurie” tutte le opere postume, comprese quelle più narrative come i Racconti e le Grandi Storie. Se si seguisse questo ordine di lettura, ecco l’ultimo elenco, molto scarno in effetti, relativo alle sole pubblicazioni in vita da parte dell’autore:
– Lo Hobbit
– Il Signore degli Anelli
– Le avventure di Tom Bombadil
Per concludere, se siete giunti fin qui avrete capito come conti poco l’ordine della prima lettura, perché dopo quella, se Tolkien vi piace lo leggerete infinite altre volte e alcuni libri più di altri!!! Buona lettura.
ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Come iniziare a leggere Tolkien? I primi passi
– Leggi l’articolo Leggere Tolkien: le altre opere sulla Terra di Mezzo
– Leggi l’articolo Il Signore degli Anelli, quale edizione leggere?
– Leggi l’articolo Quale edizione comprare dello Hobbit?
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Non considerando la prima lettura giovanile de Il Signore degli Anelli (anche se la trama de iSdA è ormai nota e conosciuta, ed è per certi versi un peccato), il mio percorso è stato il seguente:
(- Il Signore degli Anelli)
– Silmarillion (che non vedo l’ora di rileggere)
– Lo Hobbit
– Il signore degli Anelli (in corso di lettura)
Dato questo mio percorso credo che mi piacerebbe continuare nell’ordine di lettura canonico:
– L’ultima canzone di Bilbo
– Le avventure di Tom Bombadil
e poi:
– Il Silmarillion
– I Racconti Incompiuti
– I Racconti Ritrovati
– I Racconti Perduti
– La Caduta di Gondolin
– Beren e Lúthien
– I Figli di Húrin
E questo non volendo prendere in esama la questione “lingua originale”