Dal 20 al 25 agosto si potrà visitare a Rimini la mostra The Tree of Tales: Tolkien e la polifonia della creazione. Contestualmente, dal 22 al 24 agosto, si svolgerà una conferenza omonima con esperti internazionali divisi in sei sessioni e in lingua inglese. A ospitare i due eventi sarà il Meeting per l’amicizia fra i popoli, una manifestazione organizzata dal movimento ecclesiale cattolico di Comunione e Liberazione, movimento estremamente impegnato in politica. In passato, il Meeting di Rimini aveva ospitato nel 2015 una mostra su Tolkien, dedicata a Lo Hobbit (dal titolo In te c’è più di quanto tu creda come si può leggere nel link) e organizzata da Roberta Tosi, critica d’arte che collabora da sempre con l’AIST. I due eventi dell’edizione 2021 sono la conclusione di un percorso iniziato a gennaio – Many Paths, One Road (Tanti Sentieri, Una Strada) ciclo di 17 conferenze di avvicinamento – divise in tre parti – in collaborazione con l’Associazione culturale Sentieri Tolkieniani e andate in onda sulla webradio Radio Brea.
Il curatore
I curatori della mostra e organizzatori della conferenza sono Emmanuele Riu e Giuseppe Pezzini. Quest’ultimo è Senior Lecturer in Latin all’Università di St Andrews, in Scozia, e Tutorial Fellow presso il Corpus Christi College ad Oxford da agosto 2021. Ha studiato alla Scuola Normale di Pisa e all’Università di Oxford. Le sue pubblicazioni riguardano principalmente la linguistica e la filologia latina, la commedia romana, la teoria della finzione letteraria, antica e moderna; è collaboratore dell’Institute for Theology, Imagination and the Arts dell’Università di St Andrews, e autore di numerosi lavori sull’opera di Tolkien, tra cui alcuni saggi per il Journal of Inklings Studies e una monografia in uscita nel 2021 dal titolo Tolkien and the Mystery of Literary Creation. Pezzini è molto attivo anche in ambito cattolico: ha scritto per “Angelus”, “Church Time”, “Scottish Catholic Observer” e “Tracce”. È tra i fondatori del London Encounter, incontro culturale gestito da Comunione e Liberazione, e per il Meeting di Rimini ha già curato le precedenti mostre su John Henry Newman (2014) e Oscar Wilde (2015). Nelle parole stesse di Pezzini, la mostra vuole essere una risposta alle mostre di Oxford e Parigi che secondo lui non avevano dedicato spazio all’aspetto religioso della vita di Tolkien: «Our ambition is to build up an exhibition that could compete with the one in Oxford of 2018, and the one at the BNF Paris in 2019/2020, while also recovering all the depth and spirituality of Tolkien’s life and works, but without falling into the trap of an apologetic approach». Del resto, l’attenzione all’aspetto religioso è chiara in tutti i testi di presentazione del sito web ufficiale che presenta il progetto da un paio d’anni, visto che la mostra doveva tenersi nel 2020, ma come tutto è stata posticipata di un anno per via della pandemia del covid19. Ancora Pezzini presenta la mostra così: «C’è un legame fortissimo tra la mostra e il titolo del Meeting. Esaltare l’io non significa opporlo al noi ma portare l’io a cantare e suonare insieme ad altri, in una musica corale».
La conferenza
Quindi l’intento è quello, come dice Pezzini nel video di presentazione, di fare testimonianza di «una esperienza di una vita cristiana». Un taglio per lo più religioso, incentrato sulla fede di Tolkien, sull’ispirazione religiosa della sua subcreazione, che è al centro di tutte le più note letture allegoriche dell’opera tolkieniana in chiave cristiana, di cui i maggiori studiosi sono stati Joseph Pearce e Stratford Caldecott. Ecco perché, visto anche il contesto in cui si svolge, non sorprende che – oltre a studiosi e luminari di chiara fama – nel Comitato Scientifico e tra i relatori della conferenza (ben 15 su 22, il 70%) ci siano quasi tutti i rappresentanti mondiali della lettura confessionale di Tolkien. Ci sono, infatti, tutti gli studiosi che hanno dato una lettura allegorica cattolica dell’opera tolkieniana: Leonie Caldecott (vedova di Caldecott), Michaël Devaux, José Manuel Ferrández Bru, Eduardo Segura, Alison Milbank, Brendan Wolfe, Judith Wolfe, Trevor Hart, Simon Stacey (secondo cui «Tolkien’s whole oeuvre constitutes an evangelica praeparatio»), l’ex arcivescovo anglicano di Canterbury Rowan Williams e Timothy Radcliffe (OP – dei Blackfriars, a Oxford domenicano, già docente di sacra Scrittura all’Università di Oxford, Maestro Generale dell’Ordine dal 1992 al 2001, teologo di punta, tra le voci più autorevoli dell’intellettualità cristiana – definito anche il “Cardinal Martini inglese”- nominato nel 2015 da papa Francesco come consulente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace). Tra gli italiani, oltre a Giuseppe Pezzini, spicca di gran lunga Andrea Monda (direttore de L’Osservatore Romano, veterano del Meeting e studioso tra i pionieri in Italia degli studi tolkieniani), oltre ad altri nomi noti come la già citata Roberta Tosi, Oronzo Cilli (curatore anche di una parte della mostra, che però non ha mai dato una lettura confessionale di Tolkien), Guglielmo Spirito (padre frate e sacerdote francescano di nazionalità argentina, docente di Teologia Spirituale all’Istituto Teologico di Assisi, che da anni divulga la spiritualità cattolica nelle opere di Tolkien) e Manuel Marras di Sentieri Tolkieniani; seguono altri meno noti. Date le restrizioni dovute al covid, i posti alla conferenza (22 e 23 agosto) sono limitati. Per partecipare in presenza bisogna scrivere all’indirizzo email. Informazioni su come accedere alla Fiera del Meeting e prenotare un posto per l’incontro di presentazione del 24 agosto si possono trovare qui. La conferenza si potrà seguire sulla pagina Facebook e il canale Youtube della mostra. Per maggiori informazioni, programma e iscrizione si può andare sul sito web del progetto.
La mostra
La mostra esporrà materiale originali appartenente alla collezione di Oronzo Cilli e agli archivi dell’Università di St Andrews, nonché materiale testuale e audiovisivo originale. La mostra includerà un museo virtuale, preparato dallo studio API di Milano con video e pannelli. Si tratta di un esperienza virtuale interattiva, che permetterà di visitare più di 100 punti d’interesse, sfogliando documenti e guardando filmati riguardanti Tolkien, la sua vita e la sua opera più conosciuta, Il Signore degli Anelli. La mostra si divide in tre parti. Secondo le parole degli organizzatori, «La prima sezione si concentrerà sulla vita di Tolkien e sullo sviluppo della sua visione estetico-religiosa. In particolare, la sezione svilupperà il concetto di sub-creazione, così come definito nei suoi saggi e nelle sue lettere. Tolkien aveva infatti, secondo le parole dell’ex arcivescovo anglicano di Canterbury Rowan Williams, un forte «impegno per la creazione», che comporta due visioni complementari: da un lato la valorizzazione del particolare, delle idiosincrasie, dei gusti, e delle circostanze di una vita individuale, e soprattutto dell’immaginazione e della fantasia; dall’altro, la convinzione che ogni vita, e ogni verità e bellezza prodotte dall’uomo provengono ultimamente da Dio, perché l’uomo è solo uno specchio che riflette la luce divina. La seconda parte guiderà il visitatore in particolare ne Il Silmarillion, concentrandosi sul mito della creazione, che è a fondamento di tutte le storie tolkieniane. La terza parte della mostra si focalizzerà su Il Signore degli Anelli e sulla sua nascosta ‘narrativa divina’. Nel dipanarsi della storia umana, collaborare con Dio significa riconoscere e sorprendersi di fronte alla novità della Sua narrativa, e aderire ad essa, seguendo i segni dell’“intreccio” che Dio ha pensato. Come rivelato in testi postumi, è Dio stesso che ha infatti pianificato la distruzione dell’Anello e la sconfitta di Sauron, scegliendo come Propri strumenti gli Hobbit, le creature che incarnano in modo privilegiato i tratti distintivi del potere creativo di Dio (‘la legge della Creazione’), e cioè l’umiltà, l’apparente insignificanza, e la misericordia, che non a caso si pongono come antitesi delle categorie del potere mondano (simbolizzato dall’Anello)».
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PROGRAMMA
Sabato 21 Agosto
Preludio: 21.00–22.00 (ITALIANO)
Oronzo Cilli – Tolkien Talk
Domenica 22 Agosto
Sessione 1: 16.00-17.40 (INGLESE)
Giuseppe Pezzini – Introduction
Guglielmo Spirito – The Maiar in Middle-earth: co-workers and sub-creators
Giovanni Carmine Costabile – ‘And Her Song Released the Sudden Spring’: Lúthien’s Song and Dance in the light of the Ainulindalë
Michaël Devaux – Hope and its meanings in the Athrabeth and Tolkien’s theological dialogue
Session 2: 18.10–19.30 (INGLESE)
Hamish Williams – Dionysiac, Apolline, Orphic, or…?: Tolkien’s ‘The Destruction Illusion’ and Opposing Nietzsche’s Modernist Thought
Rebekah Lamb – Mythologizing Modernity: Reading Tolkien after the Pre-Raphaelites
Martin Simonson – Leaving the Shire: Evocations of the Late-Victorian and Edwardian ‘Spirit of the Country’ in The Lord of the Rings
Session 3: 21.20–23.00 (ITALIANO)
Ivano Sassanelli – The relationship between “primary world” and “secondary world” in Tolkien’s letter n. 142
Manuel Marras – Images of Death in Middle Earth
Roberta Tosi – On the stones and trees there lies a spell: Tolkien’s tree, his art, his stories
Mauro Toninelli – “…for the celebration of his hundred-and-eleventh birthday. At this point this History begins”: history and History in The Lord of the Rings
Lunedì 23 Agosto
Sessione 4: 14.20–15.40 (INGLESE)
Judith Wolfe – Tolkien’s Understanding of the Roles of Creator and Sub-creators
Łukasz Neubauer – The Story of a Real Man: Boromir the Son of Denethor as a Metaphor for Man’s Arduous Quest for Eternal Life and His Place Within the Divine Economy of Salvation
Brendan Wolfe – Tolkien and Purgatory
Sessione 5 16–17.20 (INGLESE)
Oronzo Cilli – The Mirror of Galadriel: Reflections of Tolkien’s Life on his Works
José Manuel Ferrández Bru – Catholic personal influences in Tolkien’s early years
José María Miranda Boto – Eru’s Justice vs. King’s Law in Tolkien’s Works
Sessione 6 17.50–19.30 (INGLESE)
Holly Ordway – “The mystical face of Fairy-stories: Tolkien, George MacDonald, and the use of allegory in Fantasy”
Adriano Monti Buzzetti – “Middle Earth and Dreamlands: the cosmogonies of J. R. R. Tolkien’s and H. P. Lovecraft as foundations of the philosophical sustainability of Secondary Worlds”
Eduardo Segura – Blessed are the legend makers: Worldbuilding as an image of God’s artistry
Alison Milbank – Speaking in Verse: Tom Bombadil as historical, theological and ecological anomaly
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Martedì 24 Agosto
Incontro di presentazione 13.00–14.30
Tolkien: the Polyphony of Creation and Human Creativity
Andrea Monda, Guglielmo Spirito, Łukasz Neubauer, Giuseppe Pezzini
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ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Lo Hobbit in mostra al Meeting di Rimini
– Leggi l’articolo Da Oxford a Pinerolo, Many Paths, One Road
LINK ESTERNI:
– Vai al sito di Comunione e Liberazione
– Vai al sito del Meeting di Rimini
– Vai al sito del progetto The Tree of Tales
“sull’ispirazione religiosa della sua subcreazione, che è al centro di tutte le più note letture allegoriche dell’opera tolkieniana in chiave cristiana”, non userei il termine allegoriche, anche perché in molti dei testi dei seguenti autori si vuole semplicemente far risaltare un punto “fondante” dell’ispirazione tolkieniana e cioè il suo essere un cristiano cattolico, l’allegoria è altra cosa e molti di loro infatti la scansano.