L’attenzione continua del mondo dell’intrattenimento globale sulle opere di J.R.R. Tolkien ha almeno il risultato positivo di aver suscitato una serie di nuove traduzioni, soprattutto da lingue minoritarie, che si sono concentrate perlopiù sullo Hobbit (Tolkien è stato appena tradotto addirittura in lussemburghese e in mongolo). È di qualche settimana fa la notizia della traduzione dell’opera in romancio, la quarta lingua ufficiale della Svizzera, mentre da gennaio è partita la corsa in Cina alle traduzioni, anche se in questo caso è per via della fine dei diritti di copyright in quel Paese. Ora giunge la notizia che Lo Hobbit è stato tradotto in gallese. E, come capitato in Svizzera, l’editore è stato subito sopraffatto dalla risposta dei lettori che se lo sono comprato in massa!
Tutta la storia
Finora il celebre romanzo non era mai stato disponibile in gallese, sorprendentemente, dato l’interesse personale dell’autore per la lingua gallese, da cui attinse alcuni elementi delle lingue di fantasia da lui inventate per le sue opere. A colmare questa lacuna è stato un editore locale nato qualche mese fa. Melin Bapur Books è, infatti, stata fondata all’inizio di quest’anno con l’obiettivo di intraprendere progetti simili e di ripubblicare classici della letteratura gallese del passato, e ha ottenuto la licenza dalla Tolkien Estate per pubblicare la traduzione, che sarà la prima in gallese di un’opera di Tolkien. «Ho iniziato a lavorare a questa traduzione durante la pandemia di Covid-19», ha spiegato Adam Pearce, curatore di Melin Bapur e traduttore del libro, che ha precedentemente tradotto H.G. Wells in gallese e opere di T. Gwynn Jones e Daniel Owen dal gallese all’inglese. «Non molto per adulti viene tradotto in gallese eppure la nostra industria editoriale locale è molto forte e attiva, e le traduzioni di libri che già si conoscono bene possono essere un ottimo modo per incoraggiare le persone che altrimenti non leggerebbero in gallese a provarci, oltre a essere assolutamente preziose per chi sta imparando la lingua. In realtà ho iniziato questa traduzione molto prima di fondare Melin Bapur, ma questo è esattamente il genere di cose che volevamo fare quando ci siamo affermati come editori». «Sapevamo che questo libro sarebbe stato molto popolare, ma la risposta è stata assolutamente travolgente», ha proseguito Pearce. «Abbiamo venduto quasi seicento copie in un mese, il che è notevole per un libro disponibile solo su prenotazione sul nostro sito web, in una lingua parlata appena da seicentomila persone circa: deve ancora arrivare sugli scaffali di una singola libreria, ad esempio, non abbiamo speso un centesimo in pubblicità e non è ancora disponibile su Amazon. Sarà interessante vedere come andrà nel resto dell’anno, ma non sarebbe una sorpresa se diventasse il libro più venduto in gallese del 2024», ha concluso.
Uno dei motivi del successo del libro è dovuto all’interesse suscitato presso i collezionisti di Tolkien di tutto il mondo, compresi molti che non parlano gallese. È lo stesso Pearce a confermarlo: «Abbiamo venduto copie negli Stati Uniti, in Australia, nei Paesi Bassi, in Germania, in Slovenia, in Lussemburgo, in Finlandia, in Spagna, in Estonia e persino in Cina. Molte di queste copie saranno destinate agli espatriati gallesi, ovviamente, ma anche la risposta della comunità degli appassionati di Tolkien è stata davvero brillante». Come scritto, il gallese è stato una delle fonti di ispirazione per alcune delle lingue di fantasia di Tolkien e, sebbene ben poche di queste lingue compaiano effettivamente ne Lo Hobbit, sono stati scritti libri interi sui legami tra il gallese e le opere di Tolkien; molti hanno ritenuto che una traduzione vera e propria della narrativa di Tolkien in gallese fosse un’esigenza attesa da tempo. «È stato fantastico vedere discutere del libro nelle community di fan su Reddit, Facebook e altrove; molti di loro hanno detto quanto fosse attesa una versione gallese dello Hobbit e siamo molto contenti di aver potuto finalmente soddisfare questa richiesta!», ha detto Pearce. «Abbiamo incluso alcuni elementi simpatici che speriamo possano piacere ai collezionisti».
La traduzione in gallese
Tolkien scrisse una guida proprio per aiutare i traduttori, soprattutto dalle lingue germaniche: la Guida ai nomi nel Signore degli Anelli. Anche se riferita al capolavoro dello scrittore e non specificamente a Lo Hobbit, essa fornisce istruzioni piuttosto esplicite su cosa e come tradurre i diversi elementi di y Ddaear Ganol (la Terra di Mezzo). Nella stesura di questa traduzione sono state seguite fedelmente queste indicazioni. Ad esempio, ai traduttori viene chiesto di usare una parola per “Hobbit” che non ha senso, ma che sembra essere nativa della lingua in questione; si è scelto “Hobyd” che dà il titolo al libro in gallese. Allo stesso modo, nomi come “Baggins” e “Gandalf”, che si ritiene appartengano alla lingua degli Hobbit, sono stati trasformati in nomi gallesi (Baglan e Gandalff); lo stesso vale per Valforra (Glynhafn), Boscuro (y Gwyllgoed) e Lago Lungo (Trellyn). Tuttavia, si ritiene che i nomi degli Elfi e dei Nani siano nelle loro lingue originali e quindi appaiono esattamente come nelle opere originali di Tolkien, così come i toponimi nelle lingue della Terra di Mezzo, come Esgaroth e Gundabad. Una sfida particolare è stata trovare un termine appropriato in gallese per “elfo”. «Non esiste una creatura realmente equivalente nella mitologia gallese», ha detto Pearce, «Tolkien suggerisce che il traduttore potrebbe voler coniare un nuovo termine o, in alternativa, utilizzare un termine esistente, anche se si riferisce a una creatura mostruosa o malvagia, purché non abbia alcuna associazione con “fate” o simili. Di conseguenza ho scelto forme basate su Ellyll, che solitamente è uno spirito maligno o una creatura simile a un troll in gallese. Per questo motivo ho deciso di usare la forma meno comune di Ellyllyn per il singolare ed Ellyll per il plurale, perché queste mi sembravano più eleganti e aggraziate di Ellyllon o Ellyllod. In realtà, questo è molto simile a ciò che fece lo stesso Tolkien, usando il plurale Dwarves anziché Dwarfs per differenziare le sue creazioni da quelle che appaiono in altre storie». Oltre alla terminologia, un’altra sfida è stata adattare le due mappe illustrate personalmente da Tolkien per l’edizione originale con i nuovi toponimi in gallese. «Fortunatamente, oggigiorno la manipolazione grafica è più facile che mai e sono riuscito a riutilizzare la grafia dell’autore, lettera per lettera, per circa il 95% dei nomi gallesi. Le nuove versioni gallesi delle mappe sono il più possibile simili a come sarebbero state se Tolkien stesso le avesse disegnate in gallese», ha concluso Pearce.
Le caratteristiche dell’edizione
Una delle caratteristiche che rende unica questa edizione è l’uso di una scrittura tipicamente gallese: la versione originale inglese dello Hobbit utilizza rune anglosassoni per rappresentare la lingua scritta dei Nani. Nel volume Yr Hobyd le rune sono state sostituite dal Coelbren y Beirdd gallese (l’alfabeto bardico) del XVIII secolo, che si ritiene sia stato inventato da Iolo Morgannwg, ideatore di molte delle tradizioni legate all’Eisteddfod. Pearce ne ha spiegato la logica: «Utilizzare rune anglosassoni, cioè inglesi, per il gallese non ci è mai sembrato giusto; fortunatamente abbiamo il Coelbren, che un tempo era di moda per cose come le incisioni sulle lapidi in gallese». Le lettere sono estremamente simili alle rune, quindi in linea con l’originale, ma in un modo che contribuisce a dare alla traduzione un tocco unicamente “gallese”. «Dato che è fondamentalmente un alfabeto “fantasy”, è molto appropriato per una storia fantasy! Questa caratteristica ha davvero stuzzicato la curiosità di alcuni appassionati lettori», ha detto Pearce.
Non sorprende che tre quarti delle vendite siano avvenute proprio nel Galles. «Molte persone mi hanno contattato per ringraziarmi e dirmi quanto fosse in ritardo rispetto al desiderio dei lettori. Spero solo che il libro soddisfi le loro aspettative! Il nostro obiettivo, fin dall’inizio con Melin Bapur, è stato quello di incoraggiare le persone a leggere in gallese, pubblicando alcuni tipi di libri cui altri editori non sembrano essere interessati. Credo che ci sia un gruppo di persone a cui piace l’idea di leggere in gallese, ma non sa da dove cominciare o teme che il suo gallese non sia abbastanza buono. Leggere una storia che già si conosce può essere un ottimo modo per superare questo ostacolo e abituarsi al linguaggio scritto. Se, realizzando questa traduzione, ho incoraggiato qualcuno a provare a leggere in Cymraeg, cosa che altrimenti non avrebbe fatto, allora non può che essere una buona cosa!».
«Volevo evitare di usare un particolare dialetto gallese per la narrazione e la maggior parte dei dialoghi nella traduzione. A differenza delle opere successive di Tolkien, la maggior parte dei personaggi dello Hobbit parla una specie di “inglese standard” o “inglese reale” [Queen’s English o King’s English], per il quale il gallese standard, informale ma non dialettico, è un perfetto sostituto. Ero anche consapevole di dover rendere il testo il più accessibile possibile a tutti i lettori, che provengano dal nord, dal sud, dal Montgomeryshire o siano studenti: contrariamente a quanto alcuni sembrano credere, esiste una cosa chiamata gallese standard. L’unica eccezione è la scena con i Troll, che nell’originale di Tolkien parlano con l’accento cockney (il dialetto di Londra), sostituito nella traduzione con il gallese di Caernarfon: il dialetto cofi [una miscela abbastanza peculiare di gallese e inglese, che scambia a casaccio parole e costrutti grammaticali]». Ha continuato Pearce: «Non c’era modo che potessi far parlare i Troll in gallese standard, quindi parlano in cofi. Spero che questo venga preso come il gesto di affetto che intendeva essere e non come un insulto!». Il volume Yr Hobyd è in vendita sul sito web della casa editrice al prezzo di £ 14,99 + spese di spedizione e imballaggio; sarà presto disponibile anche in diverse librerie in tutto il Galles, tra cui Cant a Mil e Caban (entrambe a Cardiff), Awen Meirion (Bala), Tŷ Tawe (Swansea), Siop Lyfrau’r Hen Bost (Blaenau Ffestiniog), Courtyard Books (Llangollen) e altre.
ARTICOLI PRECEDENTI:
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LINK ESTERNI:
– Vai al sito web della casa editrice Melin Bapur Books
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