Il 31 ottobre nell’ospedale di Saint Clare’s a Denville nel New Jersey, dove era ricoverato per problemi respiratori, è scomparso a 85 anni Gregory J. (Greg) Hildebrandt, artista ancora attivo fino agli ultimi giorni, divenuto celebre dal 1976 nel mondo dell’illustrazione con il fratello gemello Timothy Mark Allen (Tim) Hildebrandt, mancato nel 2006. I gemelli Hildebrandt erano dotatissimi e avevano iniziato a disegnare a soli due anni, ma la loro fortuna artistica è legata ai Tolkien calendars, illustrati dal 1976 al 1978 per la casa editrice americana Ballantine Books, con tirature record che superarono il milione e mezzo di calendari totali nel triennio. Prima ancora del lungometraggio animato di Ralph Bakshi (1978) e delle due trilogie cinematografiche di Peter Jackson (2001-2003 e 2012-2014), i calendari di Tolkien sono stati l’espressione visuale della Terra di Mezzo, dando un volto a molti personaggi letterari del Professore per la prima volta, facendo sognare milioni di appassionati e diventando in breve un oggetto di culto collezionatissimo.
Due gemelli tolkieniani
Tutto nacque dall’annuncio presente sul retro del calendario 1975, illustrato da Tim Kirk, con cui la Ballantine invitava altri artisti ispirati a realizzare la propria concezione della Terra di Mezzo. Tim Hildebrandt racconta: «Gli artworks per le candidature al calendario erano stati tutti inviati da dilettanti, ragazzini o fan artists che avevano scarabocchiato le loro interpretazioni dei personaggi senza illustrare nessuna delle scene classiche. Nessun artista professionista si era fatto avanti, tranne Greg e me. Riesci a immaginare quanti artisti straordinari sarebbero in fila intorno all’isolato se un editore facesse quell’annuncio oggi? La fila sarebbe lunga un miglio!». E Greg continua: «Quando Tim mi ha mostrato l’annuncio, ho messo da parte i miei sogni di una mia galleria d’arte. Mi sono reso conto che avevo una famiglia da sfamare, quindi alla fine ho ceduto e ho letto la trilogia (che Tim aveva già letto e riletto molte volte dal 1967). Sono rimasto sbalordito! Per i successivi tre anni, mi sono immerso in un mondo di hobbit, maghi, nani ed elfi». Tim: «Per un mese e mezzo abbiamo fatto solo bozzetti da mostrare alla Ballantine, poi siamo partiti per New York. Non avevamo un portfolio abbastanza grande per mettere nessuno dei nostri schizzi campione dei personaggi, quindi li abbiamo messi in questi grandi sacchi della spazzatura verdi».
L’incontro con l’editore
Greg: «Ci fu una discussione con Lester Del Rey – consulente artistico per Ballantine del calendario e principale interfaccia degli artisti – sulle orecchie a punta; era il consulente per i nostri calendari. Aveva un biglietto da visita che diceva “esperto”. Ricordo di essere arrivato con il dipinto di Faramir, le cui piume di freccia avevamo dipinto di rosso. Lester disse: “Uhm. Verde. Le Due Torri, pagina 336, paragrafo 3”. Discusse se i nostri hobbit dovessero avere orecchie a punta, ma alla fine cedette. Dipinse Bilbo, in pensione a Gran Burrone, e gli mettemmo le basette. Ci fu una grande discussione se gli hobbit potessero farsi crescere la barba. Ma Lester concordò che avremmo potuto abbassare le basette sul suo viso da vecchio».
Tim: «Ma se dovessimo ricominciare tutto da capo, ci sono alcune cose che faremmo in modo totalmente diverso oggi. Per esempio, il dipinto di Gran Burrone nel Calendario Tolkien del 1977 ora mi sembra troppo disneyano, sembra la casa di Pinocchio o la casa dei Sette Nani o qualcosa del genere. Oggi lo renderemmo molto più elaborato e imponente, più simile a una combinazione art nouveau, art déco con Frank Lloyd-Wright. Probabilmente renderemmo anche il Balrog nel Calendario del 1977 più simile a come lo descrisse Tolkien. Era piuttosto bello con le fiamme che gli uscivano».
Greg: «Il fatto è che quando leggi il passaggio sul Balrog, è in realtà solo una sagoma scura circondata da fiamme. Quindi abbiamo fatto un compromesso per “solidificare” la figura. Giusto, sbagliato o indifferente, buono o cattivo, ecco cosa abbiamo fatto. Non potevamo davvero raffigurarlo come era descritto perché era solo un’ombra scura, come molti dei cattivi di Tolkien, circondata dalle fiamme. Dovevamo renderlo una figura solida tridimensionale in piedi di fronte a Gandalf. La descrizione era un po’ vaga: ali, una criniera di fuoco. Ma Lester non è mai stato in disaccordo con la nostra interpretazione del Balrog. È stato un bel momento, perché le persone di Ballantine ci hanno lasciato fare a modo nostro, il che, a posteriori, è stato davvero sorprendente». La febbre per l’illustrazione tolkieniana era così alta che in quegli stessi anni la casa editrice britannica Allen&Unwin pubblicò altri tre calendari di successo con disegni di Tolkien.
La Tolkien Estate e Legolas biondo
Greg ricorda che «alla famiglia Tolkien non piaceva niente nell’illustrazione che facesse chiunque. Judy-Lynn Del Rey ci disse dopo il nostro primo calendario che avevamo un grande seguito di fan, ma che la Tolkien Estate non apprezzava la nostra arte». Tra le molte particolarità delle illustrazioni, oltre al Balrog “fisico” e agli hobbit con orecchie a punta, c’è un Legolas biondo. Molti personaggi e luoghi della Terra di Mezzo sono, infatti, stati disegnati per la prima volta proprio grazie ai calendari di Tolkien, e proprio agli Hildebrandt. Si devono a loro alcune scelte grafiche che hanno determinato l’immagine di personaggi e creature centrali nell’opera di Tolkien. La prima rappresentazione di Legolas biondo fu proprio quella del calendario 1976 degli Hildebrandt. Lester del Rey autorizzò Legolas biondo, dicendo agli Hildebrandt: «Lasciatelo così».
La testimonianza di John Howe
Nel 1976, scoprire i calendari di Tolkien realizzati dagli Hildebrandt ha fatto capire a John Howe (autore di numerosi Tolkien calendars, copertine e illustrazioni di opere di Tolkien, concept artist unico della serie Amazon Prime Rings of Power e lead concept artist con Alan Lee delle due trilogie jacksoniane) che la Terra di Mezzo «poteva essere illustrata». Così, Howe ha iniziato a disegnare le sue versioni delle stesse scene che gli Hildebrandt avevano fatto. Una delle prime opere replicate da Howe è stata Eowyn che affronta «un enorme individuo montato su un mostruoso pterodattilo verde. Era davvero orribile», ricorda l’artista canadese.
Urshurak e la separazione
L’identificazione con il mondo di Tolkien fu così forte, che i gemelli cercarono anche di realizzare un film di animazione su Il Signore degli Anelli, ma i diritti erano già stati assegnati a Ralph Bakshi. Gli Hildebrandt crearono quindi un loro progetto fantasy originale, Urshurak, affidando la scrittura del romanzo a Jerry Nichols. Misero tutte le loro energie e idee per realizzare un film ambientato nel mondo di Urshurak, preparando 700 tavole e coinvolgendo anche il genio degli effetti speciali John Dykstra, vincitore di 3 Premi Oscar, noto per il suo lavoro in Star Wars, Star Trek, e vari film Marvel e di Batman. Secondo le stime, realizzare il film di Urshurak sarebbe costato 145 milioni di dollari del 1978, quindi il progetto non fu mai realizzato e restò un libro illustrato, pubblicato nel 1980. Lo sforzo progettuale logorò così tanto Tim e Greg e i loro rapporti, che da allora non collaborarono e nemmeno si parlarono per molti anni, fino al 1993!
La rinuncia degli Hildebrandt ai calendari per sviluppare il progetto Urshurak chiuse di fatto un’era artistica. Al primo periodo dei calendari di Tolkien dal grande clima creativo, sviluppati dal 1973 come uno dei prodotti grafici più richiesti al mondo, seguì un periodo di minore originalità: per il calendario 1979 furono frettolosamente utilizzati disegni dal film di animazione The Lord of the Rings di Ralph Bakshi; il 1980 e 1981 furono gli anni delle Great Illustrators Editions, in cui figurano diversi artisti, con artwork molto eterogenei, non efficacemente abbinati con personaggi resi in modo differente in uno stesso calendario, con un effetto che confonde lo spettatore. Il Calendario di Tolkien 1982 venne illustrato da Darrell Sweet, già fra i Great Illustrators 1980-81, e non sarà ricordato fra i migliori della collezione. Chiude questo periodo poco brillante l’annata 1983, l’unica senza calendari ufficiali.
Altre opere e premi
Fra le opere dei Fratelli Hildebrandt, il primo poster di Star Wars, illustrazioni di carte Magic, per calendari TSR D&D, libri e fumetti Marvel, copertine, illustrazioni e mappe per il primo Ciclo di Shannara, copertine della rivista Heavy Metal, il concept poster di Frankenstein Jr. e le copertine di dischi dei Black Sabbath e della Transiberian Orchestra.
Tim vinse il World Fantasy Award del 1992 come miglior artista. Insieme, i gemelli ricevettero l’Inkpot Award nel 1995. Nel 2010 Greg Hildebrandt ricevette il Chesley Award for Lifetime Artistic Achievement dall’Association of Science Fiction and Fantasy Artists. I fratelli sono stati anche premiati individualmente e insieme con la medaglia d’oro dalla Society of Illustrators.
Sergio Lombardi
ARTICOLI PRECEDENTI
STORIA DEI TOLKIEN CALENDAR:
- Il calendario di Tolkien quest’anno ne fa 50!!!
- (01) La Prima Era: 1973-1975 (1)
- (02) La Prima Era: 1976-1983 (2)
- (03) Ritorno ad Oxford: 1976-1979
- (04) La Seconda Era: 1984-1989
- (05) La Compagnia del Calendario: 1987
- (06) Il viaggio inaspettato di Alan Lee
LINK ESTERNI:
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Requiem aeternam dona eis Domine et lux perpetua luceat eis, requiescant in pace. Amen.