Può non essere la Terra-di-mezzo, ma i responsabili del turismo a Birmingham sperano di incassare molto dalla Hobbit-mania prossima ventura, puntando tutto su una nuova attrazione dedicata a J.R.R. Tolkien. L’interesse per lo scrittore, che visse e crebbe in città tra il 1895 e il 1911, si prevede spiccherà il volo quando alla fine dell’anno uscirà nelle sale la versione cinematografica di una delle sue opere più famose, Lo Hobbit appunto. Secondo alcuni, i paesaggi e le architetture di Birmingham si riflettono nelle sue storie, in particolare Folly Perrott e Waterworks Edgbaston, che alcuni ha deciso che debbano aver ispirato le Due Torri descritte nel Signore degli Anelli.
Un luogo abbandonato
In passato, la municipalità di Birmingham era stata accusata di non fare molto per i suoi legami Tolkien. Ora un nuovo museo ha aperto nel famoso mulino di Sarehole nel sobborgo di Hall Green, mettendo così in evidenza il forte legame dell’autore con la città: sarà possibile visitare una serie di mostre e assistere alla visione di un cortometraggio sulla sua vita. E una nuova strategia per il turismo da parte del municipio spera di poter attrarre pubblico con più pubblicità, un sito web dedicato, finanziamenti per la conservazione del patrimonio dei siti ed edifici legati a Tolkien. «Questo è un passo in avanti concreto per la conservazione del patrimonio di Tolkien a Birmingham», ha detto Michael Wilkes, ex sindaco e presidente dello smial tolkieniano di Birmingham. «Lo smial di Tolkien a Birmingham ha lavorato a stretto contatto con l’ufficio culturale del comune. Nel museo di Sarehole riceviamo visitatori provenienti da tutto il mondo e abbiamo anche avuto visitatori provenienti dall’Europa orientale». «È un bell’edificio», ha detto Robert Blackman, autore della guida locale The Pitkin Guide to Tolkien. «Ero solito venire qui da bambino, quando tutto era abbandonato. Per me era uno dei luoghi più spaventosi del pianeta». Secondo Blackman, ma con più fondamento, Tolkien descrisse il mulino ad acqua di tre piani nel Signore degli Anelli, ispirandosi chiaramente al sito. La curatrice Irene Do Boo ha fatto sapere che il mulino avrà bisogno di altri miglioramenti come riparare il tetto e risistemare lo stagno: i lavori si svolgeranno nel corso del prossimo anno. «Dreneremo lo stagno», ha detto Do Boo, «toglieremo tutto il limo in modo da poter far tornare di nuovo in funzione il mulino». La curatrice ha spiegato che il comune spera di riuscire finalmente a riattivare la vicina panetteria vicina, in modo da poter produrre di nuovo il pane in loco.
Quel che scrive Tolkien
L’attenzione per lo stango e la panetteria si spiegano perché lo stesso Tolkien ne parla nelle sue lettere. Sarehole Mill e la riserva naturale di Moseley Bog (ne abbiamo parlato qui) non solo fornirono all’autore l’ispirazione per i luoghi rappresentati nelle sue opere, ma furono vissuti pienamente dall’autore. Dal 1896 al 1900 Tolkien visse con la madre e il fratello più giovane Hillary in un cottage in affitto proprio sul lato opposto di questo mulino. Le scorribande dei due fratelli (Hillary aveva poco meno di 3 anni) fendevano l’erba del prato fino al mulino e, come racconta Humphrey Carpenter nella Biografia (p. 47), «si fermavano a guardare la ruota che girava all’interno di una cavità scura, o si avventuravano oltre il cancello per sbirciare dalla porta socchiusa, dove si potevano vedere le grandi cinghie di cuoio e le enormi pulegge. I mugnai erano due, padre e figlio. Il vecchio aveva la barba nera, ma era il figlio che terrorizzava i ragazzi con i suoi vestiti ricoperti di polvere bianca e il volto con occhi torvi. Ronald lo aveva soprannominato l’Orco Bianco. Quando questi gridava loro di andarsene i due bambini se la svignavano dal cortile e correvano fino a una radura dietro il mulino, al centro della quale, in un’ansa placida, nuotavano i cigni. All’estremità opposta le acque si facevano scure e improvvisamente si gettavano aldilà della chiusa verso la grande ruota: un luogo pericoloso ed affascinate». È un atmosfera molto simile alla Foresta Vecchia del Signore degli Anelli, con quei suoi prati che Tom Bombadil «attraversava a passo di carica erbe e cespugli come una mucca che s’affretta all’abbeveratoio». Il ricordo di quei posti accompagnerà il professore per tutta la vita: «Se conosco il mulino di Sarehole? Ha dominato la mia fanciullezza», scriveva ancora nel 1968. «Io abitavo in una casetta lì vicino e il vecchio mugnaio che c’era ai miei tempi e suo figlio erano personaggi che incutevano meraviglia e terrore in un bambino». Di tutto questo scrisse anche il fratello dello scrittore, Hilary, in un manoscritto recentemente
pubblicato con il titolo “Black and White Ogre”.
Un fine settimana dedicato alla Birmingham legata a Tolkien si terrà il 19 maggio e 20 presso Shire Country Park.
– Vai al Museo del mulino di Sarehole
– Vai al sito per le informazioni sul fine settimana dedicato alla Birmingham legata a Tolkien
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