Leggendo Il Signore degli Anelli colpisce molto la somiglianza tra le verdi distese di Rohan e le Grandi Praterie americane, i giardini di Gondor e quelli italiani, le lande desolate di Mordor e alcuni deserti asiatici. Possiamo toccare l’erba, sentire l’odore, apprezzare i colori di questi paesaggi e riconoscerli perché, nel mondo immaginario creato da J.R.R. Tolkien, gli ambienti naturali sono “reali”. L’Associazione romana studi Tolkieniani ha dedicato un libro a questo argomento: “Paesaggi dalla Terra di Mezzo – Immaginario naturale e radici culturali nelle opere di J.R.R. Tolkien”. Il testo guida il lettore tra gli habitat della Terra di Mezzo, facendogli incontrare le creature fantastiche che li popolano: Baccador la figlia del fiume, Shelob il ragno gigante delle caverne, Barbalbero il pastore di alberi. Si affrontano i grandi temi che questi luoghi richiamano alla memoria, come gli effetti della guerra nelle Paludi Morte e negli acquitrini delle Fiandre. È stato approfondito anche l’aspetto iconografico dell’opera di Tolkien. Il libro è corredato da illustrazioni in bianco e nero, da un’esauriente bibliografia sull’autore e da percorsi di lettura tematici.
Un amore, un libro
«Non mi piace raccontare fatti che mi riguardano, a meno che non siano scarni», scriveva John Ronald Reuel Tolkien in una sua lettera nel 1958: «Non semplicemente per motivi personali; ma anche perché sono contrario all’attuale tendenza della critica, con il suo eccessivo interesse per i dettagli delle vite e delle opere degli artisti». In effetti, sulla sua vita privata ben poco è trapelato dalla sua voce. Rispettando pertanto la sua volontà, si vuole evidenziare la straordinaria capacità dell’autore nel descrivere un paesaggio, le diverse ore del giorno, il susseguirsi delle stagioni usando il linguaggio “naturale”: il cambiamento dei colori, della temperatura, gli animali. L’amore di Tolkien per la natura traspare quasi in ogni pagina delle sue opere. Tolkien aveva una vera passione per alberi e foreste, e ne popolò Il Signore degli Anelli. Incluse perfino alberi dotati di una mente, come il Vecchio Uomo Salice e gli Ent i pastori di alberi, i giganti dall’aspetto di albero. Il suo amore per gli alberi nacque in tenera età. Da bambino li immaginava protagonisti di racconti e amava le storie in cui gli alberi rivestono un ruolo importante. «Ogni albero ha il suo nemico, pochi hanno un avvocato», scrive nelle lettere.
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– Libreria universitaria
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