Un classico della letteratura si può riconoscere da tante cose. Tutti lo conoscono, almeno per sentito dire e probabilmente moltissimi conoscono anche la trama del suo capolavoro. Ma la sua opera di solito lavora a uno stadio più profondo della società. Normalmente, entra nella formazione degli studenti: nei curriculum scolastici, nei programmi e nelle tesi universitarie. Per J.R.R. Tolkien tutto questo accade da moltissimi anni. Peccato che accada in tutto il mondo, tranne che in Italia. Da noi manca ancora molta strada da fare. Gli insegnanti italiani dovrebbero considerare Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli qualcosa di più che testi di nicchia, guardando oltre la facciata della mera opera narrativa, per scoprire o verosimilmente non ignorare ciò che sta dietro alle parole di Tolkien, dal mondo linguistico a quello mitologico, dal livello etico al fantastico puro. Proponiamo un esempio che in maniera lampante può far vedere quanto Tolkien sia considerato un classico della letteratura nel resto del mondo e quanto l’Italia sia lontana da questi livelli. Ma per farlo dobbiamo trasferirci in Svezia!
Nelle scuole svedesi
Svenska i dag (la cui anteprima si può guardare qui), collana svedese di antologie scolastiche, è un valido strumento di insegnamento-apprendimento per la scuola dell’obbligo. Stando a quanto è scritto nelle recensioni svedesi, i quattro volumi che compongono la suddetta serie contengono una varietà di testi e attività che li rendono adatti ad ogni grado d’istruzione e, suggeriscono gli autori, l’obiettivo di queste antologie è far sbocciare l’amore degli studenti per la lettura usando testi che i giovani considerano interessanti e divertenti. A tal fine, il contenuto di Svenska i dag deve essere accessibile agli allievi delle scuole, dove necessariamente accessibilità e modernità devono fondersi per suscitare il maggior grado possibile d’interesse nei ragazzi. Inizialmente pensato per il grado scolastico senare del, approssimativamente corrispondente alle nostre scuole medie inferiori, il contenuto può essere sfruttato anche da chi sta studiando lo svedese o vuole conoscere la letteratura e la cultura della Svezia. Osservando la struttura dell’opera ci si trova indiscutibilmente al cospetto di una variegata selezione di fonti letterarie che soltanto nel primo volume Från Gilgamesh till Guillou («Da Gilgamesh a Guillou») vanno dal poema epico di ambientazione sumerica Gilgameš, alle intrigate trame dei romanzi storici di Jan Guillou (autore della famosa Saga delle crociate con protagonista il templare Arn Magnusson). Nel secondo tomo Från Boye till blogg («Da Boye al blog») si trovano tre capitoli interamente dedicati a poesie di poeti svedesi e stranieri, vi sono inoltre contenute canzoni e testi, un dramma, una sceneggiatura (Mötet di Mats Wahl), racconti e cinque spezzoni di blog. Nella sezione poetica si incontrano le straordinarie creazioni di August Strindberg, forse il più grande esponente della letteratura svedese, accostate a Bukowski, Verlaine, Shakespeare e Petrarca. La terza antologia, intitolata Från Tolkien till Thydell («Da Tolkien a Thydell»), è quella che naturalmente più ci interessa. Il volume si concentra maggiormente sui gusti letterari dei giovani
di oggi: vi sono contenuti i generi più popolari fra i ragazzi, come il fantasy, l’horror, il thriller, e dove è forte la presenza di suspence, amore e relazioni interpersonali. Esplorando la parte dedicata alla fantasia si notano frammenti di opere di selezione apparentemente eterogenea, poiché si parte da Tolkien con Le Due Torri sino a Blodsugarna di Mikael Niemi, ungdomsroman («romanzo per ragazzi») di chiara ispirazione vampiresca, più lontanamente avvicinabile a Twilight di Stephenie Meyer che al Signore degli Anelli. Si trovano inoltre brani dall’oscuro I doni di Ursula K. Le Guin, dall’avventurosa saga di ambientazione nipponica La Leggenda di Otori di Lian Hearn, dal futuristico Macchine mortali di Philip Reeve, dal gothic novel stile moderno American gods di Neil Gaiman e infine dal romanzo d’esordio Samael della scrittrice svedese Jorun Modén. Nelle sezioni dedicate ad altri generi è interessante citare la presenza di Jan Guillou, Dan Brown (con Angeli e Demoni) e Khaled Hosseini (Il cacciatore di aquiloni). Purtroppo, non ci è dato sapere, vista la difficile reperibilità dei testi, quale parte delle Due Torri sia stato scelto per rappresentare l’opera di Tolkien all’interno di questa antologia, ma nonostante ciò è doveroso notare quanto gli scritti del professore inglese siano adoperati all’estero per un uso didattico, liberi da qualsiasi pregiudizio ancora fortemente presente nel nostro paese. Per finire, il quarto volume Från Cras till Krog («Da Cras a Krog») si concentra sui testi lättläst, cioè i testi facilitati per gli stranieri che studiano lo svedese.
Tanti benefici per i piccoli lettori
Per tornare al terzo tomo, la domanda che uno scandinavista si potrebbe porre di fronte ad una selezione di testi come quella appena elencata sarebbe inevitabilmente: «Perché inserire così tanti scrittori stranieri in un’antologia per ragazzi svedesi? Non ci sono abbastanza autori locali di fantasy?». La risposta risulta abbastanza semplice. Dall’uscita della Compagnia dell’Anello di Peter Jackson, ormai una decina di anni fa, la popolarità di Tolkien fra i giovani è notevolmente aumentata anche in Svezia. Anche i più piccoli, dunque, conoscono almeno la trama del Signore degli Anelli se non altro indirettamente. Se non fosse così, dopo la lettura di questo estratto dell’antologia saranno sicuramente invogliati a guardare perlomeno i film della «saga tolkieniana». Il termine saga non è stato usato a caso dato che in svedese il capolavoro di Tolkien è meglio conosciuta come Sagan om ringen, dal titolo del primo dei tre libri che lo compongono. Nel dizionario svedese-italiano la parola corrisponde non solo alla voce italiana «saga», ma anche a «favola» (si veda il dizionario Zanichelli/Norstedts). Non c’è testo migliore di un’opera che svolge il ruolo di favola, nel senso più alto del termine, da inserire ufficialmente in un’antologia scolastica. La fama di Tolkien, inoltre, non raggiunge soltanto i ragazzi, ma anche la generazione dei genitori, che in larga parte conoscono i lavori dell’autore inglese, dividendosi fra coloro che ne hanno letto i libri e quelli che hanno visto le pellicole di Jackson. Si denota pertanto un connubio di popolarità e utilità dell’opera tolkieniana, argutamente sfruttata dai curatori di
Svenska i dag per insegnare letteratura e lingua ai giovani in Svezia.
Quando accadrà lo stesso anche in Italia?
– Vai al sito dell’editore svedese
– Guarda l’anteprima del libro Svenska i dag
– Per comprare l’antologia Svenska i dag
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