Tolkieniani metallari e non, eccoci tornati al nostro percorso lungo le tortuose e spigolose vie che ci conducono attraverso i magici scenari dipinti dal professore inglese che hanno ispirato generazioni di musicisti di questo tanto discusso genere. Essendoci oramai lasciati alle spalle l’introduzione e i gloriosi anni ’70, ci accingiamo ad entrare nei due decenni che hanno più sviluppato il Metal, creando innumerevoli diramazioni fra le quali è doveroso citare il Trash, stile nato negli Usa (figlioccio del New Wave Of British Heavy Metal, N.W.O.B.H.M.) che vede fra i primi anni ottanta l’affermazione di quelli che diventeranno i “Big 4” della Bay Area californiana: Metallica, Megadeth, Slayer e Anthrax. Sottogenere che concorda poco o nulla con il fantasy in generale, si può comunque trovare un riferimento all’opera tolkieniana nell’album Endgame (2009) dei suddetti Megadeth di Dave Mustaine nella canzone This Day We Fight, che si ispira al discorso di Aragorn pronunciato al Cancello Nero di Mordor nella Battaglia di Morannon (leggi qui il testo).
Nascita del Death Metal
Nello stesso decennio incontriamo la nascita del Death Metal, che trae origine dal nome e dallo stile dall’omonimo gruppo Death fondato dal genio del compianto Chuck Schuldiner (1967-2001). Ci troviamo al cospetto di un sottogenere talmente complicato da affrontare che è soltanto possibile enunciarne alcune caratteristiche: ritmica veloce, cambi di tempo frequenti, l’imprescindibile uso della doppia cassa e l’inconfondibile voce gutturale (growl). Il Death ha creato anch’esso dei sottogeneri che variano dal più semplice all’estremamente tecnico, con testi che spaziano dall’horror all’occulto, dal disagio esistenziale alla politica. Uno dei gruppi che possiamo citare nella nostra rassegna è sicuramente quello degli Amon Amarth, band svedese formatasi a Tulba nel 1988 ed appartenente al filone Melodic Death Metal, ma dove il Viking regna supremo, soprattutto nelle tematiche dei testi (aderenti alla mitologia norrena). Il monicker del gruppo deriva inequivocabilmente da Tolkien, esso è infatti l’oronimo del Monte Fato in Sindarin. Seguendo il sentiero del Death enunceremo alcune band che hanno preso
spunto dalle opere del professore inglese, rimanendo sempre nel periodo fra gli anni’80 e ’90 arrivando sino, in qualche caso, al 2000. Incontriamo dunque i Gandalf, formazione finlandese, sempre Melodic Death, fondata nel 1993 da Nalle Österman (poi musicista negli Shaman e Korpiklaani) e scioltasi nel 2002. In questo caso credo che il nome della band non abbia proprio bisogno di presentazioni. Per chi non li conoscesse suggerisco l’ascolto di Eternal Fire (guarda il video su YouTube).
Nel 1998 si ha anche la formazione di un gruppo, ancora una volta di origini svedesi, denominato Lothlorien, come la nota foresta della Terra di Mezzo ubicata fra i fiumi Celebrant e Anduin. La band ha pubblicato soltanto un album (The Primal Event) prima di sciogliersi. Un nome particolarmente gettonato nel metal è Mordor, sicuramente per ciò che evoca, oscurità, terrore,etc. Tuttavia si può dire che esso non porti molta fortuna alle band che si affidano alla Terra Oscura; possiamo nel genere Doom Death ricordare solamente l’omonima formazione polacca risalente al 1991 ed ancora in attività (Discografia). Sono altresì presenti i danesi Exmortem (dapprima Mordor, poi cambiarono il monicker) e gli argentini Mordor (2006) ancora in attività. Non temete se non conoscete alcuna band, spesso hanno pubblicato un solo album e suonano prevalentemente nei loro Paesi di origine. Ora arriviamo invece ad un gruppo un po’ più noto, i teutonici Morgoth, fondati nel lontano 1985 da Rüdiger Hennecke e Carsten Otterbach sotto il nome di Cadaverous Smell. Quando ne entrò a far parte il chitarrista Harry Busse cambiarono il nome in Minas Morgul per poi sostituirlo con l’attuale Morgoth. Ovviamente il secondo ed il terzo monicker della band provengono da bibliografia tolkieniana. Morgoth, in principio Melkor (o Melko), era il più potente degli Ainur di Eru Ilúvatar che, perdendo la retta via, originò il Male nel mondo durante la Musica degli Ainur alla creazione di Eä. Il nome Morgoth gli venne attribuito con una maledizione da Fëanor dopo l’uccisione di Finwë ed il ratto dei Silmaril. Ora possiamo non molto tranquillamente lasciare il Death Metal (perché ci torneremo quando affronteremo le band contemporanee in quello che sarà il nostro Fosso di Helm), ed entrare veramente nel Mordor del Metal: il Black. Qui siamo ci troviamo all’estremo, dove la musica lascia la musica ed abbraccia l’oblio. Proprio a causa di questo sottogenere il Metal è stato vessato, maltrattato e oppresso negli anni e, troppo spesso, purtroppo, non capito. Soltanto per dare una panoramica generale, all’interno del Black si può trovare satanismo, nichilismo, occultismo, morte e mistero. Non ci soffermeremo qui su episodi di cronaca noti più o meno a tutti (per quello vi reinvio alla rete) ma soltanto al legame che hanno le opere di Tolkien con questo sottogenere musicale. Per ciò che riguarda unicamente lo stile tecnico il Black si distingue per il cantato in scream, la forte distorsione delle chitarre, l’alta velocità di esecuzione (soprattutto in batteria), il basso assume soventemente un ruolo di secondo piano.
Dall’iscrizione dell’Anello
Una delle più grandi Black Metal band è Burzum, fondata in Norvegia nel 1988 (nel 1989 si chiamava Uruk-Hai) diventò nel 1991 la one-man-band di Varg Vikernes, cantante e polistrumentista noto anche come Count Grishnackh (capitano orco di Barad-dûr al servizio di Sauron). Egli fu considerevolmente affascinato dal Signore degli Anelli durante l’adolescenza, tanto è vero che Burzum, nel linguaggio nero, significa buio (o in italiano nota come oscurità). Tale parola è presente nell’iscrizione dell’Unico Anello in caratteri tengwar:
Ash nazg durbatulûk, ash nazg gimbatul,
Ash nazg thrakatulûk agh burzum-ishi krimpatul.
Il desiderio di trasporre le parole di Tolkien in musica portò Varg a creare i suddetti gruppi (storia dal sito ufficiale). Una delle canzoni di Burzum si chiamava En Ring Til Å Herske (1993, Det som engang var) traducibile come Un Anello per Domarli:
I en moerk skog med kalde tjern
Et sted hvor Herren av verdens
Ild ikke rekker
I det moerkeste i den store
Av natten – av tid
Og de samlet seg
Og blev doedens hus
Barn av tidens krefter
Bran av den mektiges soenner
Vi staar i en sirkel av svart
Oltre alle opere tolkieniane egli si ispirò in larga parte alla mitologia norrena. Lo stile musicale di questo personaggio e la propria storia personale ne fanno un esemplare unico all’interno della storia del Metal, sia nel bene che nel male.
Le altre band
Altre band Black che hanno attinto agli scritti di Tolkien sono i Balrog, gruppo parigino con tre album all’attivo, che prendono ovviamente il nome dai potentissimi Maiar di Arda. In attività vi sono i Cirith Gorgor, gruppo olandese fondato nel 1993, che traggono il loro monicker da uno dei tre passi che permette l’ingresso a Mordor (insieme a Cirith Ungol e Minas Morgul). Più conosciuti sono i Gorgorath, dediti al classico Black Metal sin dal 1992. Il loro nome deriva dalla catena montuosa di Ered Gorgoroth (Monti del Terrore) situata nel nord della Terra di Mezzo durante la Prima Era. Si prosegue con gli Isengard (1989-1995), creati da Fenriz (famoso per essere stato il batterista dei Darkthrone) con il loro Black-Folk Metal. In Italia ricordiamo gli Orcrist, formazione lombarda, che devono il loro monicker alla spada di Thorin Scudodiquercia nello Hobbit. La nostra carrellata di gruppi Trash, Death e Black anni ’80 e ’90 è giunta al termine e, come si è visto, le ombre primeggiano sulle luci ma…
Per ora amici miei è ora di piantare le tende e aspettare che passi la notte, poiché intraprenderemo un viaggio a ritroso, dalla notte alla luce, fermandoci in una Granburrone del Metal, dove ci attendono Epic e Power con i loro cori maestosi e allegre ballate…
(Mentre proseguiamo l’approfondimento con un prossimo e sostanzioso terzo capitolo, consigliamo a tutti di ascoltare la trasmissione Renegades In Middle-Earth su Radio Brea)
concerto qui sotto:
1) Megadeth in This Day We Fight!
2) Gandalf in Eternal Fire
3) Morgoth in Odium (Album completo)
4) Burzum in Det Som Engang Var (Album completo)
5) Cirith Gorgor in Wandering Cirith Gorgor
6) Orcrist in Black Blood Raised
Articoli precendenti:
– Tolkien e il Metal: un’introduzione
– Tolkien e il Metal: gli anni ’70 – i precursori
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Ho avuto tempo di leggerlo tutto solo ora. Sarò noioso, però sono del parere che se si affronta un approfondimento su questo tema, tanto vale essere precisi 😉
Non Gorgorath ma Gorgoroth; Fenriz non è famoso “per essere stato” il batterista dei Darkthrone ma ne è il fondatore e membro dal 1987.
Poi, avrei citato i Summoning che esistono dal 1993 con 7 album all’attivo, il cui genere è definito Tolkien metal… Altre band tra classic metal, thrash, death e black con nome tolkieniano fondate negli anni ’80 e ’90 che mi vengono in in mente su due piedi: Cirith Ungol, Rivendell, Battle Dagorath, Galadriel, Saruman, i mitici Watchtower, Attacker (che non hanno un nome tolkeiniano ma il primo album si chiama “Battle at Helm’s deep”), gli italiani Elvenking…